Nocturn Animals (Animali Notturni) – Recensione

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Joan Didion ha scritto che “ci raccontiamo storie per vivere”. A volte, però, raccontiamo storie da uccidere, infilare uno stiletto e guardare il sangue che scorre. Questa è la morale di “Animali notturni”, una dura ammonizione sull’amore, la vendetta e il divario tra la vita e l’arte, quello spazio oscuro in cui le persone reali sono trasformate in personaggi immaginari e vecchie ferite trasformate in grist narrativo. Qui, una ragazza infelice diventa una moglie felice, un uomo tradito diventa di nuovo una vittima, e assassini assortiti a turno portano il dolore.Amy Adams interpreta Susan Morrow, un’elegante e laccata proprietaria di una galleria di Los Angeles senza che i suoi capelli siano fuori posto. Il casino, comunque, è tutto dentro. Il film si apre con una delle sue installazioni artistiche con ballerini nudi morbosamente obesi. Il successo di Susan è superficiale: odia il suo lavoro, odia il fatto che sia una manager e non un’artista, e odia il fatto che suo marito Hutton (Armie Hammer) la tradisca.

Nella vita di Susan arriva una copia anticipata di un libro. È di Edward (Jake Gyllenhaal), il suo ex marito, che ha scaricato e dimenticato quasi due decenni fa, con l’incoraggiamento della sua ricca e dura madre (Laura Linney, così brava che vuoi ucciderla). Il romanzo è dedicato a Susan. Dolce – solo che non lo è. Il tomo racconta la storia di Tony (ancora Gyllenhaal), sua moglie Laura (Isla Fisher) e la loro figlia adolescente India (Ellie Bamber) in un viaggio da incubo. Costretto a fermarsi in una superstrada del Texas occidentale da Ray (Aaron Taylor-Johnson) e da altri, Tony deve stare in disparte mentre i ragazzi si fanno strada nella loro vita familiare e, peggio, con la moglie e la figlia.

La sequenza è terrificante come il massacro di una motosega o un romanzo poliziesco di Jim Thompson, che mostra l’inatteso fascino di Ford per il disagio tremante e l’azione macabra e galvanizzante. Tony si unisce a un poliziotto del Texas, Bobby Andes, che gioca con la vivacità animale di Michael Shannon, per rendere giustizia a questi teppisti. Ma è abbastanza uomo? Questo è il cuore vendicativo della questione, dato che Susan interpreta correttamente il libro come punizione per i peccati commessi contro Edward.Quello che sta succedendo qui è che Ford ha assunto l’impossibile compito di filmare un romanzo irripetibile, Tony and Susan di Austin Wright del 1993. C’è un po’ di tensione quando il mondo reale e la vendetta di Edward si scontrano. Ma l’impossibile ha messo in luce il visionario migliore del regista, che tiene la rotta mentre il terreno continua a cambiare. Come sceneggiatore, ha aggiunto le battute ironiche al mondo dell’arte di Los Angeles che non sono nel romanzo di Wright. Altrimenti, si attiene ai temi incrociati che attraversano questo universo parallelo. Applausi vanno anche fatti al direttore della fotografia Seamus McGarvey, al compositore Abel Korzeniowski e soprattutto all’editor Joan Sobel che aiutano Ford a intrecciare più storie in un pezzo oscuramente divertente e visivamente abbagliante.

Gli attori non potrebbero essere migliori. Gyllenhaal, in due ruoli, si tuffa profondamente nei meandri della percepita debolezza maschile. E Adams porta Susan da una ragazza universitaria timida e piena di speranze a una glaciale regina del ghiaccio senza perdere una sosta o una sfumatura nel mezzo. Lei è spettacolare.

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CONSIGLIO / SCONSIGLIO

Consiglio, perché il film è fatto veramente bene. Il regista ma soprattutto Amy Adams ti fanno percepire come se anche tu spettatore stessi leggendo il romanzo seduto sul tuo letto o divano e quindi senti bene l’angoscia di ogni parola del libro.

Sconsiglio, per chi non si sente a suo agio con la violenza macabra e sottile e soprattutto con quel tono di noir che viene dato a questo film.

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