The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society Recensione – Originale Netflix

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Se mai ci fosse un film destinato a Netflix, è The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society. Guidato dal regista di Quattro matrimoni e un funerale Mike Newell, il film – che chiameremo Guernsey, per brevità – non è stato necessariamente creato pensando al servizio di streaming, visto che gli è stata assegnata una visione più cinematografica e quindi più tradizionale nel Regno Unito e altrove.

Il film inizia con un cast strappato direttamente dalle sale di Downton Abbey, un triangolo amoroso che rappresenta la tensione tra città e vita di campagna, e lunghe discussioni di generi letterari come Charles Lamb e le sorelle Brontë. Successivamente lanciare alcuni scatti persistenti della scenografica costa inglese. Sbatti la parola patata in mezzo al suo ingombrante titolo, e hai un film adatto per “British Period Drama With a Strong Female Lead”.

Guernsey prende quel titolo da un romanzo del 2008 scritto, ironicamente, da un’americana, Mary Ann Shaffer, e da sua nipote, Annie Barrows, che finì il manoscritto quando Shaffer divenne troppo malata per completarlo. La storia, che nel romanzo è raccontata interamente attraverso lettere e voci di diario, segue Juliet Ashton, un auttrice con base a Londra che si occupa di corrispondenza con membri di un club di libri dall’isola particolare di Guernsey poco dopo la seconda guerra mondiale. Incaricata di scrivere una rubrica sulla lettura per il Times, Juliet intervista i suoi compagni di penna sulla vita sotto l’ occupazione (reale) nazista delle Isole del Canale, durante la quale una manciata di cittadini si rifugiava nelle riunioni del (letterario) The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society.

Prima di cantare e ballare da giovane Meryl Streep, vestita in modo generale, Lily James ha fatto il suo nome interpretando drammi d’epoca, con un curriculum che include Downton Abbey, BBC’s War and Peace, e una performance eccezionale come protagonista del live action della Disney Cenerentola. Forse è per questo che sembra proprio a casa sotto un berretto pancake degli anni ’40 nell’adattamento di Guernsey di Newell come Juliet. Sull’isola, riesce almeno a incantare due membri della Potato Peel Pie Society: l’anziano Eben (Tom Courtenay), l’inventore del piatto poco appetitoso della società, e Isola (Katherine Parkinson), un eccentrica contrabbandiere appassionata di romanzi vittoriani.

Il club conta anche altre due star di Downton Abbey tra i suoi membri: Penelope Wilton nei panni di Amelia, la cui figlia incinta è stata uccisa quando i tedeschi hanno invaso l’isola, e Jessica Brown Findlay nei panni di Elizabeth, un idealista che è stato mandato via per un atto ribelle di misericordia durante l’occupazione lasciandosi alle spalle un bambino piccolo. I fan di Downton noteranno il typecasting di entrambi gli attori, anche se Wilton interpreta il dolore materno così bene che è difficile incolpare Newell per averle fatto fare le sue cose. Matthew Goode completa la riunione di Downton a Londra come l’editore di Juliet, Sidney, che, con timida rivelazione a Isola, preferisce uscire con Georges e Toms.

Dato che Sidney passa tutto il suo tempo a parlare a Juliet per telefono o sgridare la sua sfortunata segretaria, senza lasciare scappatelle romantiche di alcun tipo, possiamo solo concludere che Juliet faccia trapelare questa informazione per timore che noi, come Isola, pensiamo a Sidney come a una interesse amorevole praticabile per lei.

Lei ha due spasimanti tra cui scegliere e non è una scelta molto semplice su questo fronte, dal momento che il suo amico di penna a Guernsey è Dawsey (Game of Thrones, uno dei tanti spasimanti della Madre dei Draghi),  che fa l’allevatore di maiali. Quando non assolve diligentemente i suoi impegni di padre adottivo della figlia di Elizabeth avuta con un soldato tedesco.  Eppure, ha una competizione per gli affetti e il cuore di Juliet col il suo sfacciato fidanzato americano, Mark.

La sceneggiatura di Guernsey abbandona rapidamente la premessa per la scrittura di lettere del libro al fine di portare Juliet sull’isola il più presto possibile e ridurre la società a pochi membri. Il risultato è un’immagine meno completa di Guernsey sotto occupazione e più di un mistero, con il destino di Elizabeth che manca al centro di esso. Anche il triangolo amoroso viene portato in primo piano. In effetti, la deviazione più interessante dal materiale di origine coinvolge Mark, che nel romanzo è poco più di un grande ostacolo americano per l’inevitabile romanzo di Juliet e Dawsey. Qui, ha saggiamente interpretato un ruolo più grande e si è trasformato in un personaggio molto più comprensivo, uno che aiuta davvero Juliet nella sua missione e il cui peggior crimine sta dando a Juliet un anello di fidanzamento così enorme da imbarazzarsi nel vederlo indossare.

TRAILER

CONSIGLIO / SCONSIGLIO

Consiglio perchè è un film davvero molto divertente in certi momenti anche se affronta una tematica seria come l’occupazione nazista

Sconsiglio per chi non ama i film di questo genere, come si suol dire un po’ melensi

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