Euphoria 1 x 01 “Pilot” Recensione

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Euphoria, la prima incursione della HBO nella programmazione per adolescenti, porta il terrore e la tragedia del dramma dell’età adolescenziale al livello successivo con un tuffo nell’oscurità gelida e cupa dell’essere un adolescente nel 2019.

Creato da Sam Levinson (Assassination Nation), che dirige anche più episodi con abbondante brio visivo, Euphoria è interpretata dall’ ex-sensazionale attrice Disney Zendaya che è la protagonista Rue, un’adolescente incline alla droga e all’autodistruzione nel suo bisogno di sfuggire alla tristezza opprimente e all’ansia che ne deriva e per la quale ha sofferto per tutta la sua vita. Rue, ci è stato detto (dalla stessa, si lei è la voce narrante dell’intera ora), è nata tre giorni dopo l’11 settembre, uno stand-by Gen-Z che vive l’intera esistenza all’ombra della grande tragedia americana del 21° secolo.

Rue ha trascorso l’estate in riabilitazione dopo un’overdose, che quasi le è costata la vita e ha distrutto la sua relazione con la sua sorellina (Storm Reid), che ha scoperto Rue in una pozza di vomito e le ha salvato la vita. La loro relazione fragile e lentamente riparatrice fornisce alcuni dei migliori materiali dello show, e mentre Zendaya è terrificante dappertutto, non è mai migliore di quando recita in una scena in cui Rue è con la sua famiglia, o sta riflettendo sul danno che ha fatto a loro. Allo stesso modo, Euphoria estrae un sacco di drammi potenti dall’esplorazione della dipendenza e dalla lunga, dura lotta per il recupero, anche se le mostruose raffigurazioni di overdose dello show e la disperazione di aver bisogno della prossima dose possono essere decisamente deprimenti.

Zendaya è molto brava nel ruolo, evitando la maggior parte degli ovvi cliché dell’essere il solito tossicodipendente, che, nonostante la sua diffusione nella cultura popolare, spesso produce personaggi viziati. Rue è intelligente, simpatica (anche quando non è destinata a esserlo), e indipendente, rendendola la protagonista ideale in quello che è essenzialmente un ensemble che include una varietà di “tipi” delle scuole superiori, che idealmente si trasformeranno in personaggi a tutti gli effetti. E in una rarità, la narrazione di Rue è in realtà una risorsa per la serie, in quanto fornisce contesto e occasionali bit di leggerezza (anche se non abbastanza) per l’assalto stimolatorio che è il marchio di narrazione di Euphoria. 

L’altra protagonista della serie è Jules (Hunter Schafer), una ragazza trans che è nuova in città e dimostra uno spirito affine, BFF istantanea e forse qualcosa di più in Rue. Jules si intreccia in un romanticismo spettacolare e sapiente, attraverso la sua continua ricerca dell’amore nelle app per appuntamenti, con uomini più anziani online, portando ad un incontro sessuale con Eric Dane (The Last Ship, Grey’s Anatomy), che è, non a caso, il padre di uno dei suoi compagni di classe – lei sembra anche essere l’unico personaggio per cui la vita non è una serie infinita di sofferenza. In quanto tale, la sua amicizia con Rue è un primo segnale positivo che mentre la figura centrale dello show non ha intenzione di rinunciare alle droghe, si è almeno allineata con un personaggio che potrebbe impedire al suo arco di diventare un grind narrativo.

Altrove, il rubacuori Kissing Booth, Jacob Elordi, scava più a fondo mentre Nate, lo sciovinista pericoloso, emotivamente sconvolto, fa solo il solito adolescente caldo bollente o il freddo glaciale e tende a trasmettere entrambe le emozioni attraverso la violenza o il sesso. Il primo salta fuori in momenti inaspettati in modi davvero scioccanti e agghiaccianti. Quest’ultimo di solito coinvolge Maddy (Alexa Demie), la sua fidanzata sexy, ancora una volta, che ha una sua dubbia morale.

Sebbene sia provocatorio e divertente, Euphoria inciampa nell’insistenza della propria autenticità. Parte del problema è dovuta al cast (necessario) di ventenni come adolescenti, pochi dei quali sembrano adeguati per la parte, il che ha l’effetto di ignorare la parte più importante dell’adolescenza: il modo in cui l’età adulta arriva in modo impeccabile. La portentosa visione di Levinson della vita adolescenziale non ha spazio per il disagio e la sgraziatura dei corpi sgraziati, le emozioni mistificanti. Invece, presenta un mondo destinato a incitare una risposta reazionaria che è completamente (e spesso eccessivamente) mondana in modo tale da cancellare la sua buona fede adolescenziale. 

Commento personale alla puntata

Euphoria è arrivata, dopo tanta attesa è arrivata e non ci resta che discuterne insieme!! Ovviamente come ogni pilot che si rispetti anche in questo c’è la presentazione dei principali protagonisti che vedremo nel corso di questa stagione e devo dire che finora il mio preferito è proprio Rue. Non so come andrà a finire la storia della sua dipendenza sta di fatto che si vede che è combattuta dal fatto di voler rimanere sobria e quella di ricercare sempre una dose. Spero davvero che Jules sia la persona che la faccia restare sobria o comunque ci provi in qualche modo. Voi cosa ne pensate?


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