L’episodio di questa settimana è stato davvero ricco di avvenimenti importanti e anche molti tristi e legati alla realtà dei fatti americani. Iniziamo la puntata con la definita rottura dei Conic che era già nell’aria da praticamente tutta la stagione. Si continua con due tematiche molto forti e cioè l’uso delle armi da fuoco e la discriminazione razziale, insomma una puntata molto ricca!!
Per i Conic diciamo che non c’è stato molto tempo per elaborare il “lutto” della separazione anzi forse è stato meglio così, e devo dire che sono felice che sia finito questo tira e molla continuo, soprattutto a causa di Nic e non di Conrad questa volta. Forse sarò la voce fuori dal coro ma credo davvero che sia meglio così.
Poi ovviamente non hanno il tempo di prendersi un po’ di spazio da soli perché la sorella di Nic, Jessie, ha ricevuto una brutta notizia che, a causa di ciò che è accaduto nel corso della sperimentazione, dovrà rimanere in dialisi per il resto della sua vita. L’unica alternativa è quella di sottoporsi a un trapianto di rene e, affinché ciò accada, deve essere pulita e sobria per sei mesi. Nic era già pronta a donare un rene quando sarà il momento.
Poi, oltre a ciò, c’era un altro caso emotivo nell’episodio che derivava da una sparatoria di strada – una di cui Nic avrebbe potuto facilmente essere vittima. L’unica ragione per cui non è stata lei la vittima è da ricollegare al fatto che fosse troppo stordita dalla rottura con Conrad e si era accostata.
Poi, c’è stato il caso medico più straziante della stagione – uno di abbandono e uno di enorme perdita come Lea, una madre nera che dopo aver avuto un taglio cesareo di emergenza, ha finito per perdere la vita a causa di emorragia interna. Le infermiere e il dottore del rapporto maternità, non hanno avuto modo di visitarla nelle 6 ore dopo l’operazione, e sia il suo taglio cesareo che il suo processo di recupero sono stati segnati da persone che guardavano dall’altra parte. Non importa se la supervisione è stata intenzionale o meno; c’è l’idea di pregiudizi verso di lei a causa della sua razza e forse la sensazione era che i suoi sintomi non erano del tutto strani, ma anzi “normali” per una donna che avesse da poco subito un cesareo.
Se i medici fossero stati lì per Lea, questo non sarebbe mai successo. Questo è il messaggio al centro di questo episodio e non c’è davvero altro modo di vederlo. Questa è stata una tragedia americana se mai ce ne fu una; questo non succede in altri paesi. Le altre crisi mediche in questo episodio sono state dipinte come importanti, ma c’era un chiaro contrasto nel fatto che TUTTE queste erano importanti. La famiglia al centro della sparatoria è riuscita a sopravvivere e questo è meraviglioso; Lea sarebbe dovuta anche lei sopravvivere. Lei è quella che è entrata nell’ospedale a posto, e aveva solo bisogno di una procedura che molte altre donne hanno avuto e superato. Anche Jessie ha almeno una speranza per il suo futuro; Lea no.
Devon che sembrava essere il più proattivo nella sua ricerca di risposte e nei suoi tentativi di provare ad attuare il cambiamento dopo il fatto – e per il futuro di Chastain, pensiamo che lo abbia fatto. Il problema è nel mondo reale, dove le donne vere (compresa Kira Dixon Johnson, la cui storia è stata citata alla fine dell’episodio) si ritrovano a non ricevere il trattamento che meritano.
Commento personale alla puntata
The Resident questa settimana ha raccontato una storia straziante di contrasto, quella in cui la sicurezza sembra più una teoria che un concetto. Gli ospedali sono progettati per aiutare e ai medici viene assegnato di non fare danni. Non possiamo pensare ad una situazione più dannosa di quello che è successo a Lea e questa storia è stata raccontata in modo così crudo e doloroso. Lo sguardo negli occhi di suo marito ti ha detto tutto quello che dovevi sapere. A tre episodi dalla fine finalmente The Resident si rialza con un episodio davvero formidabile e unico, perché sinceramente fino ad adesso non era proprio la serie a cui ci eravamo abituati nella prima stagione!! Voi cosa ne pensate?
