Godless: un Western tutto al femminile

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Godless è la nuova miniserie western di sette episodi targata Netflix  disponibile dal 22 Novembre. La mini serie è stata prodotta da Steven Soderbergh in una città mineraria del New Mexico governata principalmente da donne. La mini serie è stata pubblicizzata come femminista occidentale , due parole che molto spesso non si trovano insieme nella stessa frase ed in genere significano due cose diametralmente opposte.

I western infatti non sono un genere particolarmente adatto alle donne. Noi series addicted siamo abituati a dei ruoli femminili che sono di solito limitati a quattro tipi: il primo è il classico per eccellenza cioè la damigella in pericolo che deve essere salvata dal ruvido ma dolce cowboy; il secondo invece è la vittima di violenza sessuale che deve essere vendicata dal rozzo ma dolce cowboy; il terzo è la madre come figura che è lì per nutrire il rozzo ma dolce cowboy, e/o la sua stirpe ed infine il quarto la seduttrice viziosa inviata a tentare il duro ma dolce cowboy di abbandonare la sua missione. Fondamentalmente da questi ruoli si può affermare o assumi il ruolo di una Madonna oppure sei una puttana ma questo se sei una donna occidentale. Per le donne di colore, in particolare nativi americani e donne nere, loro non hanno nemmeno la possibilità di scegliere, ma bensì si riducono a semplici stereotipi sessuali.
Negli ultimi anni, c’è stata una spinta a reclamare il genere western, con film come Jane Got A Gun di Natalie Portman , Good Time Girls di Courtney Hoffman. In TV, Westworld ci ha regalato Dolores e Maeve. E ora, Godless, uno spettacolo che pretende di mettere in mostra le voci delle donne nel duro paesaggio dell’Occidente.
Solo che in Godless sembra che sia più uno spettacolo sugli uomini.
L’azione si concentra principalmente tra il fuorilegge Frank Griffin (Jeff Daniels, che ricordiamo tutti per il suo ruolo in  The Newsroom) e il suo ex protetto, Roy Goode (Jack O’Connell, che ricordiamo per il suo ruolo nel film Unbroken), è il più macho che possa essere.
Ecco a voi la trama: Griffin e la sua banda di criminali sono in missione di vendetta contro Goode, che finisce per cercare rifugio in un ranch al di fuori di La Belle, nel New Mexico, una città mineraria ancora sconvolta da un terribile trauma. Quasi tutti gli uomini della città sono morti in un incidente minerario due anni prima, lasciando le loro vedove e figlie a creare un’esistenza sulla frontiera.
Conosciamo alcune di queste donne durante il corso dello spettacolo, che individua Godless come outsider tra gli occidentali. C’è Mary Agnes (Merritt Wever), la sorella dello sceriffo ed ex moglie del sindaco che ha perso il nome di suo marito ma ha tenuto i suoi vestiti, che ora indossa con una spavalderia; Callie Dunn (Tess Frazer), ex prostituta che è diventata la maestra di scuola ora che il bordello ha chiuso per mancanza di clienti; Charlotte Temple (Sarah Soule), proprietaria dell’hotel La Belle ora che suo marito è morto; e Alice Fletcher (Michelle Dockery, che la ricordiamo per il ruolo di Lady Mary Crawley in Downton Abbey), la pecora nera della città che gestisce il ranch Roy Goode che si aggira dopo essere stata ferita in un alterco con Griffin.
Lo scenario allestito per questa serie TV è il classico “Shane” o “Rio Bravo” , con una città in attesa dell’arrivo dei desperados e costretta a contare su uno sceriffo apparentemente codardo e altri improbabili eroi, Frank passa a una modalità più contemporanea e impressionista prima risolvendo la storia in modi che non saranno di certo anticipati in questo articolo. Qualunque sia il tipo di western che vorresti vedere o che ancora non hai visto Godless ce l’ha.

Se non raggiunge la poesia visiva o narrativa dei filmmaker che stanno sfoggiando – John Ford, Howard Hawkses e Robert Altmans – ti dà ancora molte cose da vedere e non è mai noioso. Abbondanza in tutti i sensi. Anche per quanto riguarda gli episodi cinque dei sette episodi hanno una durata di oltre un’ora.
È splendidamente girato, intricato, e nonostante sia un po’ lungo a volte, ci colpisce con il finale mozzafiato. Ci regala sicuramente delle impressionanti esibizioni femminili e tocca temi come la razza e l’orientamento sessuale, spesso ignorati in un genere di uomo bianco.

Per essere onesti, creatore, regista e scrittore, Scott Frank ha effettivamente affermato di non aver avuto intenzione di fare uno show femminista. Le sue parole sono state: “Non ero interessato a fare una gigantesca affermazione femminista”, ha detto a Variety all’inizio di questo mese. Ha inoltre aggiunto: “Non so di avere il diritto di farlo. Quello che volevo davvero era concentrarsi su personaggi che non hanno mai raccontato le loro storie, donne tra le quali sono le protagoniste. Il mio tema preferito è l’identità e le persone sono bloccate in vite che non hanno mai pianificato di vivere. La maggior parte dei personaggi di questa storia si adattano a questo.”
Tuttavia, sembra un’opportunità mancata di aver costruito la presunzione di una terra di nessuno governata da donne, e non riesce a mantenere il femminismo. Perché creare le feroci donne di La Belle solo per poi essere il contorno della narrazione di qualcun altro?

Vi lascio il video del trailer così che magari se con la lunga descrizione non vi è venuta voglia di iniziarlo magari con il trailer si!! Buona Visione!!

https://www.youtube.com/watch?v=mMUiRYoc76A

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