JON SNOW: NON SOLO IL BASTARDO DI WINTERFELL.

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Andiamo a conoscere più da vicino questo personaggio. Controverso, complesso, ma prevalentemente buono e altruista, Jon Snow non è il solito eroe al quale i romanzi e le serie TV ci hanno abituati. Vediamo perché

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Le Origini:
Sin dall’inizio, per prima cosa, Jon è un fratello. Un buon fratello. Per Arya, per Brann in seguito anche per Sansa. Nonostante la sua infanzia dolorosa, costellata di persone che non facevano altro che fargli pesare il suo status di sangue, Jon non si lascia mai inasprire da tutto ciò. La sua indole profondamente buona, non viene mai corrotta e spezzata dal dolore che è costretto a subire. E anche quando la stessa Cat, sua matrigna, non riesce a donargli l’amore che meriterebbe, poiché in lui non vede altro che l’ipotetico tradimento di Ned, Jon non smette di amare la sua famiglia. Tutti gli Stark, possono trovare in lui l’aiuto e l’amore familiare che desiderano. Ed è una cosa singolare. Molti personaggi, seppur buoni, reagiscono soffrendo e inasprendosi davanti a determinate situazioni, ma Jon non è uno di questi, e nei confronti della sua faniglia non cede mai. Poco importa se ai banchetti non poteva sedere con loro, o se alle importanti occasioni era lontano da tutti loro. Quando Cat racconta la sua storia, macchiando il suo personaggio di una colpa indelebile, nonostante le diverse belle peculiarità della donna, tutto il pubblico si è sentito quasi di odiarla, di odiare quello che gli avevano fatto. Ma Jon non lo fa. Soffre, e spesso, ma non cede mai all’odio. Tanto meno, coi suoi fratelli.

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Le avversità:
Con “Ghost” (“Spettro” nella versione Italiana) sempre al suo fianco, Jon attraversa tutte le avversità che si possano immaginare, quando arriva in barriera e si unisce ai Guardiani della notte. Fra ingiustizie, un insopportabile Ser Alliser, bruti e i non morti che fanno sentire il loro presagio di morte. Jon conosce un solo momento di quasi dolcezza, in compagni di Ygritte, una bruta di una delle tribù di cui Jon finisce prigioniero, prima di fingere di diventare uno di loro.
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Il rapporto fra i due non è comunque il classico idillio, al contrario è costellato di tante scelte difficili, e infine di picchi di sofferenza quando arriveranno al loro epilogo. Ancora il nostro eroe patisce della sua sfortuna, ma non abbandona mai il suo essere, ne la sua lealtà, dato che, infine, torna tra le fila dei Corvi, asserendo di non aver mai smesso di essere uno di loro. Combattendo e mostrando coraggio, la sua strada non diventa più semplice nemmeno quando arriva alla carica di Lord comandante, al contrario ne patirà serie conseguenze in seguito per via della sua alleanza coi bruti. Così la sua sincerità, il suo altruismo, e anche la sua lungimiranza, verranno ripagati dai confratelli col più spregevole dei gesti.

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La rivalsa:
Verrebbe spontaneo pensare a due ipotesi, a seguito di tutto questo. Una, che il nostro eroe esca talmente deluso e incattivito da tutte le ingiustizie che cambi infine e si lasci prendere da rabbia e crudeltà. L’altra, che, all’opposto, essendo buono lasci scivolare tutto, impunito. Per questo Jon è diverso, seppur con sofferenza e senza piacere, fa quello che deve. I responsabili della più grave azione ai suoi danni, vengono puniti, e eliminati. E infine, preoccupato per Grande Inverno e per la disperata richiesta di aiuto di Sansa, Jon lascia i Guardiani, alla volta della sua vecchia casa ora invasa dai traditori.
My Watch is over” ovvero “La mia Guardia è finita“, una delle frasi sicuramente più facili da scolpirsi nella memoria e che mostrano quanto Jon non sia solo buono e altruista ma anche estremamente deciso, determinato, capace di imporsi, quando vuole, ma mai di prevaricare. Ci sarebbe da scrivere ancora su di lui, soprattutto considerando tutto il mondo interiore che si porta dietro, dalle cose più semplici e scontate, come l’altruismo alle più piccole paranoie, come quella di non aver voluto mai fare sesso con una donna in qualche bordello, per paura di metterla incinta e far fare al bambino la sua stessa fine.
Per questo un grande plauso va a Martin e alla serie in generale. Perché i personaggi non sono mai piatti e stereotipati, ma vivono di vita propria.

CREDITS: Showteller-Desperate Series Addicted>

by Kiry_10.5

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