Nella vita di Susan arriva una copia anticipata di un libro. È di Edward (Jake Gyllenhaal), il suo ex marito, che ha scaricato e dimenticato quasi due decenni fa, con l’incoraggiamento della sua ricca e dura madre (Laura Linney, così brava che vuoi ucciderla). Il romanzo è dedicato a Susan. Dolce – solo che non lo è. Il tomo racconta la storia di Tony (ancora Gyllenhaal), sua moglie Laura (Isla Fisher) e la loro figlia adolescente India (Ellie Bamber) in un viaggio da incubo. Costretto a fermarsi in una superstrada del Texas occidentale da Ray (Aaron Taylor-Johnson) e da altri, Tony deve stare in disparte mentre i ragazzi si fanno strada nella loro vita familiare e, peggio, con la moglie e la figlia.
La sequenza è terrificante come il massacro di una motosega o un romanzo poliziesco di Jim Thompson, che mostra l’inatteso fascino di Ford per il disagio tremante e l’azione macabra e galvanizzante. Tony si unisce a un poliziotto del Texas, Bobby Andes, che gioca con la vivacità animale di Michael Shannon, per rendere giustizia a questi teppisti. Ma è abbastanza uomo? Questo è il cuore vendicativo della questione, dato che Susan interpreta correttamente il libro come punizione per i peccati commessi contro Edward.
Gli attori non potrebbero essere migliori. Gyllenhaal, in due ruoli, si tuffa profondamente nei meandri della percepita debolezza maschile. E Adams porta Susan da una ragazza universitaria timida e piena di speranze a una glaciale regina del ghiaccio senza perdere una sosta o una sfumatura nel mezzo. Lei è spettacolare.
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CONSIGLIO / SCONSIGLIO
Consiglio, perché il film è fatto veramente bene. Il regista ma soprattutto Amy Adams ti fanno percepire come se anche tu spettatore stessi leggendo il romanzo seduto sul tuo letto o divano e quindi senti bene l’angoscia di ogni parola del libro.
Sconsiglio, per chi non si sente a suo agio con la violenza macabra e sottile e soprattutto con quel tono di noir che viene dato a questo film.