Vis a Vis: Recensione – Stagione 1

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Tra le varie serie in arrivo a Luglio sul servizio streaming Netflix, all’occhio ci è saltato questo piccolo gioiellino che, perdonateci, per tutto questo tempo ci siamo lasciati sfuggire: Vis a Vis. Estremamente tentati abbiamo deciso di iniziare questa nuova serie che a tratti ci ricorda Orange is The New Black, ma ben presto abbiamo scoperto che dietro Vis a Vis si nasconde un mondo completamente diverso. Vediamo insieme cosa succede nella prima stagione

Questo è il nostro punteggio: 5/5

Trama Generale

Macarena Ferreiro è una nuova detenuta del carcere femminile Cruz del Sur. Nata in una famiglia benestante, viene incolpata per riciclaggio di denaro e condannata a 7 anni. Macarena vorrebbe vivere questi sette anni in totale tranquillità all’interno del carcere, consapevole del fatto di essere stata incastrata dal suo compagno, ma ben presto scoprirà che nel carcere non si vive, ma si sopravvive. Capirà che chiedere favori alle persone sbagliate significa indebitarsi e rischiare le peggiori torture inflitte dalle detenute più spietate, che pestare i piedi a certe persone è punibile con la morte. Ma i guai seri arriveranno quando Macarena farà la conoscenza di Zulema Zahir, la detenuta più pericolosa dell’intero carcere, accompagnata dal suo braccio destro Saray Vargas: entrambe, chi per un motivo chi per un altro, attenteranno più volte alla vita di Macarena, rendendo la sua vita a Cruz de Sur davvero intollerabile.

Come se non potesse bastare, anche la famiglia di Macarena è in estremo pericolo: il fidanzato di Zulema, l’Egiziano, cercherà più volte di porre fine alla vita della famiglia Ferreiro in quanto quest’ultima è a conoscenza di un segreto che potrebbe far uscire Zulema dal carcere. Ad ogni modo Macarena conoscerà persone su cui contare, come la Riccia, che si innamorerà di lei, e Sole, un’anziana donna con problemi di cuore che più volte la consiglierà e l’aiuterà in momenti difficili. Ogni serie di Vis a Vis ruota attorno a un mistero che ripercuoterà le sue conseguenze all’interno del carcere. Il mistero della prima stagione ruota attorno alla morte di una detenuta, Yolanda, che viene torturata a morte nel tentativo di estorcerle un grande segreto: il luogo in cui ha sepolto alcuni milioni di euro sui quali sia Zulema che Macarena vorrebbero mettere le mani, in modo da poter acquistare la loro libertà.

Commento Personale

Vis a Vis ci ha letteralmente conquistati. Come detto all’inizio pensavamo fosse una variante europea di Orange is the new black, ma l’unica cosa che accomuna le due serie è il fatto che queste sono entrambe incentrate all’interno di un carcere (più qualche altra similitudine evidente soltanto agli inizi del primo episodio). Poi Vis a Vis inizia a prendere una piega diversa, quella nota Thriller che è ben lontana dall’humor che in OITNB è più evidente. Infatti in questa prima stagione, composta da 11 episodi, non c’è quasi mai posto per le risate, dati i colpi di scena frequenti e che tengono lo spettatore col fiato sospeso per tutta la durata degli episodi. Non mancano ovviamente i vari riferimenti sui temi di attualità più scottanti: l’abuso e la violenza (di qualsiasi tipo) sulle donne, l’abuso di potere delle guardie, la pericolosità delle detenute che rende il carcere un luogo estremamente pericoloso. In Vis a Vis questi temi fondano una base solida sulla quale si costruisce la trama, dandole appunto quel tocco drammatico che è diretto a far pensare lo spettatore.

Altra cosa che ci ha particolarmente colpito è stata la completezza dei personaggi: tutti sono stati ben strutturati e ben sviluppati, ognuno di loro ha una propria personalità, originale, forte, d’impatto, ciò che serve per rendere forte una serie come questa. I personaggi sono riusciti a dare quel tocco “americano” alla serie (andando oltre qualsiasi pregiudizio e stereotipo) ma non manca quella vena melodrammatica tipica delle telenovelas spagnole, che in questo caso non ha guastato per niente. Unica pecca dell’intera stagione – che a quanto pare si ripercuoterà anche nella prossima – è la durata degli episodi: ogni puntata varia da un’ora a un’ora e mezza scarsa, il che rende un po’ difficile seguire il filo per tutta la durata dell’episodio, e rende anche difficile collegare le varie conseguenze ad azioni che magari vengono compiute nei primi minuti. Del resto, nel suo complesso questa prima stagione merita davvero molto, e sicuramente ci ha dato l’input di proseguire la visione anche alle serie successive, quindi, stay tuned!

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