Vis a Vis: Recensione stagione 3

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Altro giro, altra corsa per Vis a Vis, che dopo essere stata salvata da Fox (in accordo con Netflix) a seguito della cancellazione, è stata rinnovata per una terza stagione che, come le due stagioni precedenti, non scherza assolutamente. Vediamo insieme la trama!

Questo è il nostro punteggio: 3/5

Trama Generale

A seguito del sovraffollamento nelle carceri alcune delle detenute di Cruz del Sur vengono trasferite in un nuovo carcere: Cruz del Norte. Infatti, Macarena, Saray, Anabel, Sole, Tere, Riccia, Antonia e in seguito anche Zulema vengono portate in una nuova struttura, con nuove detenute e nuove guardie. Macarena cercherà fin da subito di farsi rispettare, munendosi di faccia tosta, affrontando da subito la detenuta che nel carcere comanda: Akame, capo della banda delle cinesi. Inizialmente cercherà di difendersi anche da Zulema, dato i trascorsi, ma come al solito le due finiranno per allearsi e difendersi a vicenda. Purtroppo però, la faccia tosta di Macarena non la porta da nessuna parte: nel secondo episodio verrà rinchiusa in una lavatrice dalle cinesi e verrà salvata giusto in tempo da Zulema, ma la biondina finirà comunque in coma e uscirà di scena, lasciando come unica protagonista della serie la stessa Zulema.

Mistero centrale della stagione è la morte di una delle guardie, Unai, che viene ucciso dalle cinesi. Questo scatenerà l’ira di Altagarcia, sua amante, che con metodi poco ortodossi cercherà di piegare le detenute del carcere al suo volere, cercando di capire chi ha ucciso il suo compagno. Intanto Zulema, dopo esser riuscita a crearsi una cerchia di alleate all’interno del carcere, sarà sempre intenta ad evadere e a sfruttare le situazioni che all’interno della prigione si creano. Difatti, Akame vuole far incolpare Mercedes, una nuova detenuta, per l’omicidio di Unai, a meno che lei non faccia tutto ciò che vuole all’esterno del carcere dato che la povera detenuta sta per ottenere la semilibertà. Il piano di Akame è evadere dal carcere tramite un container pieno di soldi di proprietà del fratello. Lo scopo di Zulema è quello di prendere parte dei soldi di quel container, uccidere Akame consegnandola al fratello e fuggire via con Saray e il suo bambino.

Zulema vuole quindi iniziare un traffico di esplosivi tramite delle galline che vengono curate dalle stesse detenute, con l’aiuto di Saray, ma nel piano si intromette Anabel che anche all’interno di questo carcere vorrebbe iniziare a spacciare droga. Per toglierla da mezzo, Zulema dice ad Altagarcia che è stata proprio Anabel ad uccidere Unai, ed è così che la guardia la ucciderà all’interno della lavanderia e Zulema potrà proseguire il suo piano. Intanto Saray scopre, durante una visita ginecologica, di essere stata stuprata e ingravidata da Sandoval, che sta eseguendo tra l’altro la visita. Per questo lo prende in ostaggio e beh, farà in modo che il caro dottore non potrà stuprare più nessuno.

Dopo che sia il piano di Zulema che la sua amicizia con Saray vengono messe a dura prova, la detenuta riesce comunque ad attuare il suo piano con l’aiuto di Altagarcia che ha deciso di darsi alla criminalità, dati i suoi precedenti penali. Zulema otterrà parte dei soldi del container, consegnerà poi Akame a suo fratello, e i due si uccideranno a vicenda. Fugge così dal carcere, insieme a Saray che viene portata fuori dal carcere con l’aiuto di Altagarcia e Antonia, che ottiene l’indulto e viene rilasciata. Purtroppo però le due detenute in fuga vengono trovate subito da Castillo, e mentre cercano di scappare Saray viene colpita alla pancia. Zulema non vuole portarla in ospedale e fra le due inizia una particolare lotta, che si concluderà con uno sparo.

Commento Personale

Una stagione che si allontana di parecchio dalle precedenti, questa di Vis a Vis. Molti dei personaggi protagonisti delle prime due stagioni non hanno fatto ritorno se non come special guest. Sono andate quindi perse molte delle storyline che avremmo voluto rivedere in questa stagione, facendo posto ad altre storyline che coinvolgono i vecchi personaggi con i nuovi personaggi. Rimanendo in tema protagonisti, il modo in cui hanno sviluppato Zulema non ci ha particolarmente fatto impazzire: è sempre stato un soggetto silenzioso, in disparte a meditare sulla sua futura mossa, passiva aggressiva. In questa stagione notiamo un certo cambiamento in lei, forse dovuto alla centralità del suo personaggio, più attivo, più impulsivo e meno selettivo. Di lei è rimasto certamente l’intelligenza, l’astuzia, la caparbietà e quel sarcasmo sottile che la caratterizza, ma manca quel qualcosa che ce l’ha fatta amare già dalle prime puntate.

La serie in se per sé è stata avvincente, di certo con i suoi colpi di scena, ma mai quanto le due precedenti che, a nostro parere, ci hanno affascinato molto di più. Infatti è come se la serie si fosse adattata alle solite trame che Netflix di solito ci propone, e nonostante adoriamo queste stesse trame, la serie ha perso un po’ originalità, un’originalità che nelle prime due stagioni non è mai mancata (se non qualche breve scena ispirata a OITNB). Nota positiva però riguarda la durata degli episodi, ridotta notevolmente e resa meno avvilente, anche se c’è da dire che per una serie così otto episodi sono pochi. Con i precedenti 11 e 13 episodi si dava più spazio allo sviluppo dei personaggi, a una trama più dettagliata, più profonda, cosa che in questa terxa stagione non avviene affatto. Abbiamo amato queste ragazze e abbiamo amato la loro storia, e continueremo a farlo anche nella prossima quarta stagione, stay tuned!

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