Tully – Recensione Film: quando una realtà estenuante incontra la fantasia

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Consiglio/Sconsiglio

  • Consiglio il film a chi ha voglia di vedere un qualcosa di non troppo impegnativo, con drammaticità e comicità ben equiparati. 
  • Sconsiglio il film a chi non gradisce il sentimentalismo e il dramma, e ha voglia di una trama più particolare. 

 

Tully è un film del 2018, con protagoniste Charlize Theron e Mackenzie Davis (Black Mirror: San Junipero). Il film racconta la storia di una donna stanca, Marlo, madre di due figli difficili da gestire e incinta del terzo, che è prossima alla depressione, fino a quando non incorre in suo aiuto una bizzarra tata, Tully, che la aiuterà a prendere in mano la sua vita e sconfiggere le avversità.

Personalmente, sono solito a fuggire via dai film drammatici per l’alto tasso di pesantezza. Non vogliatemene, ma purtroppo non li butto giù. Questo film però è riuscito ad attrarmi dal primo istante in cui ho letto la trama, perché da essa ho tratto un non so ché di accattivante, persuasivo. Il fatto che il film tratti di una normale donna, che vive i problemi che al giorno d’oggi sono abbastanza comuni, si imbatta poi in una persona che, quasi per magia, le cambia la vita, mi ha spinto a vedere il film e andare oltre i limiti. Devo ammetterlo, anche se è quasi sottinteso, anche se si è voluto evidentemente nasconderlo, in questo film c’è magia, un sottile strato di magia, quanto basta per rendere questo film diverso dai soliti drammatici.

Quando ho saputo che protagonista del film era proprio Charlize Theron, avevo altissime aspettative, che sono state superate di gran lunga. A parte il fatto che è dovuta ingrassare quasi 25 chili per questo ruolo, e questo fa capire quanta professionalità abbia, di lei mi è piaciuto la naturalezza con cui ha interpretato il personaggio di Marlo, per tutta la durata del film è stato come vedere in prima persona la vita di una donna sulla strada della depressione. Con l’arrivo di Tully, è evidente che il personaggio prende proprio una piega diversa, le viene aggiunto un valore che prima non aveva, quel qualcosa in più che completa il personaggio.

Tully non è un una tata come le altre. E’ un personaggio unico, mai visto prima d’ora quindi non è il frutto di stereotipi già visti e rivisti, un personaggio che difficilmente si dimentica. Ed è proprio lei a dare il tocco di magia al film. Alcuni dei suoi comportamenti, delle sue azioni, mi sono sembrati molto controversi, alle volte assurdi, ma solo alla fine del film tutto diventa più chiaro.

Il finale è molto aperto e da libera immaginazione allo spettatore. Non accade praticamente nulla di particolare, perché il film non finisce con i titoli di coda, ma con una considerazione del tutto personale dello spettatore. La mia considerazione personale credo sia la più scontata: Tully in realtà è frutto dell’immaginazione di Marlo. Tully è parte di lei, è il lato libero che ha perso, la giovinezza ormai lontana, è tutto ciò che era prima di essere quello che è.

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