The Whale Recensione

Reading Time: 5 minutes

Indice

Trama del film The Whale

The Whale, il film diretto da Darren Aronofsky, racconta la storia di Charlie (Brendan Fraser), un professore d’inglese che soffre di grave obesità e vive recluso in casa. L’uomo tiene corsi universitari di scrittura online, tenendo sempre la webcam spenta. Charlie ha perso ogni rapporto con il mondo esterno, compreso il legame con la figlia adolescente, Ellie (Sadie Sink), che no vede da diversi anni.

L’unica persona che Charlie frequenta è Liz (Hong Chau), l’infermiera che lo aiuta con le medicazioni e le cure.
Dopo una diagnosi che attesta che a Charlie resta poco tempo da vivere, l’uomo decide di riallacciare i rapporti con la figlia, per cercare un’ultima possibilità di riscatto. Nel frattempo nella sua vita entra anche Thomas (Ty Simpkins), un giovane membro della New Life Church che tenta di evangelizzarlo.

La presenza di nuove persone – e soprattutto di Ellie – nella vita di Charlie porterà l’uomo a scavare nei propri ricordi e nei traumi che lo hanno portato a essere chi è oggi.

Questo è il nostro punteggio 4.5/5

Commento personale al film

The Whale ci costringe ad affrontare alcune verità scomode, non solo riguardanti il ​​suo protagonista dalle proporzioni grottesche, ma anche su noi stessi. Gran parte del suo potere deriva dall’abbattere la barriera tra il pubblico e il soggetto del film, costringendoci ad accettare che c’è un essere umano sotto il grasso. 

Una performance potente di Brendan Fraser esplora ogni aspetto dell’uomo profondamente complesso, mentre Sadie Sink scava in profondità per un ruolo stravagante che ti fa indovinare. Una sceneggiatura tagliente viene consegnata con lenta brutalità da Darren Aronofsky che arriva al cuore di cosa significa essere Charlie. The Whale non è solo un grande film, è anche importante, perché scava nella nostra stessa umanità con l’ostinata inesorabilità dello stesso Achab.

the whale recensione

Ma ecco cosa ci mostra The Whale

The Whale racconta la storia di Charlie (Brendan Fraser), un uomo di 600 chili con problemi di salute sempre più complessi e una vita piena di rimpianti. La vita di Charlie subisce una spirale dopo la morte del suo partner.

Il regista Darren Aronofsky dipinge un cupo ritratto del povero Charlie. È un insegnante di inglese solitario che si è tagliato fuori dal mondo. È così imbarazzato da se stesso che tiene spenta la webcam mentre tiene i corsi universitari. 

È una performance pesante ed emotivamente drenante. Charlie sta morendo, vittima del suo stesso mangiare, mentre si aggrappa fanaticamente a un saggio su Moby Dick ogni volta che è vicino al suo ultimo respiro. Ma Charlie è più di un uomo grasso e morente. È un padre, un amico, un amante in lutto.

La complessità di Charlie è una testimonianza dell’incredibile sceneggiatura di Samuel D. Hunter, che ha anche scritto la commedia da cui è tratto il film. È abilmente gestito sia da Aronofsky che da Fraser, con una sottigliezza e una grazia che non ti aspetteresti da sotto una massa corporea di 600 chili. Ed è proprio questo il punto.

the whale recensione
Le polemiche dietro ad alcune scelte

Ci sono state alcune polemiche sulla decisione di mettere Fraser in un body, dato il fatto che Charlie è ritratto come grottescamente, morbosamente obeso. Ma esagerando le proporzioni di Charlie, permette ad Aronofsky di colpirci ancora più duramente con un’importante verità: Charlie è umano come tutti noi. Proprio come Walt Whitman nella sua poesia, Song of Myself, Fraser fa esplodere il sé, dandoci uno sguardo umano e straziante nella complessa vita di Charlie che la maggior parte eviterà di cercare in primo luogo.

Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho visto una persona grassa ritratta in modo così onesto, e quell’autenticità risoluta – il buono, il cattivo, le verruche e tutto il resto – rende The Whale importante ed estremamente necessario. In effetti, Charlie non è fatto per essere una vittima, ha anche fatto cose discutibili. È semplicemente umano. Aronofsky ottiene questo punto attraverso la bellezza poetica.

L’aspetto fisico di Charlie è progettato per scioccare, con un trucco sorprendente e protesi utilizzate per portare Fraser a quella massa corporea di 600 chili. C’è un elemento di sensazionalismo quando ti trovi di fronte al corpo nudo di Charlie, per esempio. Esagerando Charlie a proporzioni grottesche, colpisce ancora più duramente quando iniziamo a scoprire l’angoscia che lo ha spinto lì.

Non solo Fraser è incredibile in The Whale

Se la performance di Fraser è al centro di The Whale, allora Sadie Sink, che interpreta sua figlia Ellie, ne è l’anima. La rabbia che le ribolle dentro fa da contrappunto alla tristezza di Fraser: due modi di affrontare la tragedia che si oppongono e si scontrano. Sink offre anche una performance fenomenale, oscurata solo dalla genialità di Fraser in quello che potrebbe essere il ruolo determinante della sua carriera. La loro dinamica mi ha fatto venire le lacrime agli occhi più di una volta.

the whale recensione

Certo, lei è la balena bianca di Charlie: riparare la sua relazione con lei consuma tutto. È un altro elemento della sua personalità che viene alla luce attraverso un mix di performance incredibili e regia sottile… per non parlare dei successi orchestrali che imitano il canto delle balene in un inquietante ed emotivo cenno alla storia di Moby Dick.

La genialità assoluta di The Whale è questa: non si tratta solo di Charlie. Ti riguarda. Il modo in cui interagisci con il film, ciò che ottieni da esso, è ciò che è importante. Aronofsky ci costringe ad affrontare i nostri pregiudizi in modo sottile, rivalutando il modo in cui vediamo Charlie ad ogni passo.

Le grandi emozioni di The Whale

The Whale è davvero uno dei viaggi più emozionanti che farai al cinema. Una storia straziante e strappalacrime è superata solo dalla performance di Fraser, un ruolo decisivo per la carriera che è sicuramente un contendente per la gloria degli Oscar. Sink offre un’esibizione incredibilmente fuori luogo nei panni di Ellie, mentre il tutto è sapientemente guidato da Aronofsky al timone. Hunter traccia una rotta attraverso acque sconosciute, costringendoci ad affrontare alcune verità scomode. Anche le persone grasse sono persone. Buono o cattivo o tutto il resto. The Whale mostra il suo protagonista di 600 chili con un’umanità che mancava da tempo a Hollywood.

Voi cosa ne pensate?

/ 5
Grazie per aver votato!

You cannot copy content of this page