The Crown 2 x 05 “Marionettes” Recensione

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Siamo giunti ormai alla metà di questa stagione e sembra proprio che per la regina non ci sia un momento di pace. In questo caso la regina “erudita” viene attaccata dai media.

Le contemporanee risonanze non sono mai lontane in The Crown e la seconda stagione raggiunge il suo punto con dei parallelismi con l’attuale situazione Inglese. La puntata si apre con delle domande forti poste da un editore di un giornale poco conosciuto da tutti, ma che devono far riflettere poi la Regina: “Siamo favorevoli o contrari a un mercato unico europeo … Siamo dentro o fuori?” si chiede il proprietario di una rivista Lord Altrincham (John Heffernan) mentre il suo staff lo ignora in modo stupefacente e presta più attenzione  alle caramelle mou.

L’ossessione di Altrincham è la Regina, che condanna nelle pagine della sua rivista nazionale e inglese come una “ragazzina scanzonata” e che non è in grado di evolvere con i tempi, ma poi scopriremo che più si “sgridare” Elisabetta, se la prende con coloro che la consigliano che sono ormai antiquati rispetto ai tempi che cambiano.

Interpretato dall’attore di RSC Heffernan con gli occhi spalancati e senza fiato, Altrincham è stato davvero una spina nel fianco del palazzo. Il suo editoriale dell’agosto del 1957 che attaccava lo stile parlante della Regina creò uno scandalo. In questo episodio frenetico e avvincente, il Primo Ministro Macmillan (Anton Lesser) avverte che Altrincham rappresenta un “fuoco” populista che deve essere estinto senza indugio.

Peter Morgan, che ha scritto la puntata, con la regia di Philippa Lowthorpe (Three Girls, Swallows and Amazons), ha il dono di far girare il melodramma fuori dall’apparentemente banale. Afferra un discorso stagnante dalla Regina e lo presenta come l’ispirazione per la condanna di Altrincham – da parte di Morgan che sta praticamente preludendo alla presa della Bastiglia.

“Molti di voi stanno vivendo vite tranquille e solitarie”, dice Elizabeth ai lavoratori della fabbrica Jaguar di Birmingham, l’insulto accresciuto dalla sua consegna piatta e disinteressata. “Forse non capisci che per la tua fermezza e la capacità di sopportare la fatica del lavoro noioso e ripetitivo dipende in gran misura la felicità e la prosperità della comunità nel suo complesso.”  Sono parole che quasi sembra vogliano offendere il suo popolo, lo stesso Filippo mostra quasi disprezzo mentre la moglie pronuncia queste parole.

Ascoltando la Regina nella sala d’aspetto di un dentista, Altrincham, si rende quindi conto di avere un argomento che catturerà l’immaginazione dei suoi lettori come il Mercato comune non potrebbe mai.

Elizabeth non ha mai lussureggiato nel suo diritto di nascita. Lei, tuttavia, dà per scontata il rispetto dei suoi sudditi. La Regina è così sinceramente scioccata dal fatto che l’articolo di Altrincham venga raccolto da tutti i giornali, quasi come un manifesto politico. In aggiunta alla crisi, prosegue poi con un’appassionata intervista televisiva al Robin Day di ITN (guadagnandosi uno schiaffo  da un membro della Lega reazionaria dei lealisti dell’Impero).

Tra le diverse problematiche che accompagnano questa puntata, Morgan fa attenzione però a lasciare spazio a piaceri più spensierati, come quando vediamo la Regina che si fa una nuova acconciatura strettamente corta che sarebbe poi diventata la sua firma. E Filippo osserva che questa nuova acconciatura almeno la salverà dal dover indossare un elmetto in sella a una moto. In questa puntata sembra che tra Foy e Smith si sia sviluppata una chimica silenziosamente scoppiettante e il loro avanti e indietro, per metà provocante, per metà sul serio, ha un’energia deliziosa.

Con l’avvertimento del Primo Ministro che le monarchie si stanno ritirando in tutto il mondo, Elizabeth organizza un incontro silenzioso con Altrincham. Ascolta, intensamente anche se molto rigida, mentre Altrincham espone le sue raccomandazioni per la liberalizzazione del palazzo. È roba ovvia ma solo a qualcuno che vive nel mondo reale. Niente più balli di debuttanti, maggior coinvolgimento del pubblico, un discorso natalizio trasmesso per televisione.

Prendendo a cuore le parole di Altrincham, Elisabetta si sottomette al volere del popolo che vuole meno rigida e più vicina ad esso e trasmette in televisione il suo discorso di Natale, ricordando come suo nonno prima di lei era entrato nelle case dei sudditi attraverso la radio e portando così una rivoluzione all’interno del Palazzo così lo fa lei facendoli entrare nel Palazzo.

Dopo un salto temporale di sei mesi dal discorso di Natale. Ci ritroviamo con Buckingham Palace che apre le porte ai suoi sudditi. Elizabeth ha una mente relativamente aperta e quindi accetta anche se non molto volentieri questa nuova novità, però la paura di sua madre è che, assecondando il populismo, potrebbe anche portare i Windsor verso il loro crepuscolo.

“A poco a poco, pezzo per pezzo … passiamo dalla dominazione del regno … all’essere nulla”. Questo è il problema con la riforma. È una fine inquietante per un episodio che potrebbe essere risolto per il suo aspetto beffardo e allegro – la Regina trasmette il suo discorso natalizio e tutto va bene – ma firma invece una nota di malinconico presagio. Altrincham è il primo a mettere in discussione pubblicamente l’idoneità dei reali a governare.

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