The Crown 2 x 03 “Lisbon” Recensione

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E siamo così giunti al terzo episodio, con il quale possiamo affermare che si chiude un ciclo di eventi che sono stati aperti col primo e ne introduce di nuovi e più controversi.

Le prime tre puntate sono state incentrate su Elisabetta e Filippo e la guerra del canale di Suez a fare da cornice politica alla dissoluzione dell’unione reale.
Il flashback con cui si è aperta la 2×01 adesso in questo episodio lo vediamo più completo e più argomentato. Filippo, non si capisce se si fa o vuole farsi comprare dalla moglie.
Anche in questo caso nulla viene ammesso e tutto viene lasciato all’immaginazione degli spettatori.
Nella scorsa puntata abbiamo visto fugacemente uno squarcio del passato di Filippo e di come questo sia molto più tormentato di quello di una persona comune, qui ritorna a farsi sentire e Filippo chiede un riconoscimento da tutti: riceverà lo scettro e il titolo di principe del Regno Unito e duca di Edimburgo.

E se una coppia trova un compromesso nolente o volente, un’altra probabilmente si affronta attraverso solamente i propri avvocati senza mai incontrarsi. I Parker si separano e questo avrà un brutto effetto sulla coppia reale. Devo dire che ho molto apprezzato la forza e l’emancipazione di Evelyn, ma non ho compreso l’assoluta mancanza di comprensione verso la Regina.
Sicuramente la vita delle famiglie comuni al servizio di quelle reali non è facile, ma è una scelta che si fa, non un qualcosa che capita o che viene imposta. La sua frase, così poco indelicata, contro le donne che tacciono e accettano di essere mogli trofeo quando il marito chissà dove va e con chi, era fuori luogo.

Nonostante il finale e la ritrovata insofferenza di Filippo, che appare in questa serie davvero smarrito e in cerca di una propria dimensione nel mondo, la veridicità dei fatti e l’ambiguità sentimentale sempre di Filippo fanno scaturire sentimenti contrastanti. All’inizio sembra davvero nostalgico e vorrebbe ritrovare la propria famiglia a cui invia un filmato e delle lettere, ma nell’esatto momento in cui perde il ruolo da protagonista e gli viene imposto qualcosa, si lamenta, borbotta e rinfaccia alla moglie di averlo allontanato.

Non abbiamo una vera e propria riconciliazione tra Filippo ed Elisabetta. Perché se da un lato possiamo vedere con assoluta certezza che Elisabetta sia ferita come donna e umiliata come regina, e quindi sappiamo che i suoi sentimenti per Filippo sono sempre stati lì. Per quanto riguarda Filippo invece sinceramente non so che pensare, mi rimangono parecchi dubbi che spero nelle prossime puntate si dipanino.
È stata davvero solo vanità o quasi un capriccio di un bambino , non direi nemmeno viziato, ma che piuttosto gli è mancato di tutto e quindi desidera avere qualunque cosa? Eppure quando la notizia del divorzio dei Parker ha raggiunto la loro nave sembrava essere sinceramente infastidito e preoccupato che la cosa potesse toccare la sua famiglia. A questo punto la domanda sorge spontanea proteggeva solo se stesso?

Riaffermo come già dicevo nelle precedenti recensioni come il personaggio di Elisabetta II sia più chiaro da diversi fronti, anche sulla questioni figli. Si sa che è molto fredda soprattutto nei confronti di Carlo, e lo abbiamo visto anche in alcune seppur brevi scene in cui si è confrontata con i figli. Però sembrerebbe volere altri figli, una richiesta da donna per poter avere qualcosa per lei visto che l’affetto del marito sembra essere ormai svanito. Da quello che inoltre apprendiamo in questa terza puntata, una cosa che fa notare il Tenente Parker al Principe Filippo è che la Regina in qualche modo si sente minacciata da Carlo, in quanto lui non è solo un figlio, ma è anche l’erede al trono, la rappresentazione della sua fine.

Tutti questi fatti hanno inoltre di contorno le dimissioni del Primo Ministro che si ritira dopo la brutta figura fatta nel canale di Suez. Eden ritorna dal suo periodo sabbatico forzato e pronto a riprendere il suo destino auto-prescritto al n. 10. Ma non ha fatto i conti con Harold Macmillan, che tranquillamente schiaffeggia il suo primo ministro in un primo incontro di gabinetto dove ripudia il fatto di essere entrato in guerra sia stata una mossa troppo affrettata, ma Eden gli ricorda che lui era il primo che voleva questa guerra. Il suo, successivo, colloquio con la Regina e la descrizione che questa fa del suo ex primo ministro, un uomo ambizioso, che ha cercato di uscire dall’ombra e di agire, anche se a volte la miglior forma per governare sia immobilità, è un altro schiaffo morale per Eden. E al posto di Sir Antony subentrerà Macmillan, esperto di problemi internazionali, il quale ancor prima di essere nominato primo ministro subirà una tirata d’orecchio dalla Regina che gli dice che ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità in ogni decisione che viene presa e forse in qualche modo si rivolge anche a se stessa visto i fatti privati che le stanno accadendo.

La terza puntata si conclude con un poema rivolto a Filippo che con questa conclusione degna di un Principe ci si domanda se Filippo sarà in grado di ottemperare a  tutti i compiti e i doveri che questo ruolo comporta. Non sembrerebbe così visto anche come il suo amico lo saluta prima di partire per l’Australia, che lo chiama Signore e Filippo vorrebbe essere chiamato con il suo nome.

Anche qui i complimenti vanno fatti soprattutto alla Foy che ormai inizia sempre di più ad essere tale e uguale alla Regina a partire dai movimenti ma anche dalla voce. E Matt Smith è sempre più bravo ad interpretare un Principe che come vediamo tutt’ora è messo in secondo piano ma che in qualche modo, e forse con modi poco garbati si prende il suo posto affianco alla Regina.

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