Come già detto, il film segue la vita di sette sorelle gemelle, che vivono in una società dove ogni famiglia può contenere non più di un solo figlio per via di un forte sovraffollamento terrestre. Le ragazze, chiamate ognuna con i nomi dei giorni della settimana, sono costrette a uscire una sola volta la settimana per non farsi scoprire, e tutte e sette dovranno fingere di essere la stessa persona: Karen Settman. Tutto fila liscio fino a quando le ragazze compiono 30 anni, ma poi, qualcosa di sconvolgente accadrà a una di loro…
Per quanto qualcuno possa pensare che questo film sia una scopiazzata dall’acclamata serie Orphan Black, vi dico da subito che vi sbagliate di grosso. La trama del film si presenta originale, avvincente, che ti tiene col fiato sospeso fin dai primi attimi, mettendoti davanti una situazione nemmeno così surreale come si penserebbe. Non mancano scene alquanto crude, violente e sanguinose, ma penso che questo film non avrebbe funzionato se non fossero state mostrate alcune atrocità che tutt’oggi avvengono realmente in tutto il mondo.
Arriviamo al punto più interessante dell’intera faccenda: Noomi Rapace, colei che ha il ruolo (o meglio, i ruoli) principale nel film. Come volevasi dimostrare è riuscita a sprigionare tutto il suo talento in questo film. In molte scene tutte e sette le sorelle si ritrovavano riunite a discutere sulla loro situazione, è stato fantastico vedere un’attrice che riesce a “dividere” se stessa in altre sette personalità. Ovviamente anche il resto del cast ha fatto un ottimo lavoro, vediamo anche la partecipazione del grande Willem DeFoe, che interpreta il nonno delle sette ragazze.
Consiglio/Sconsiglio
Consiglio il film a coloro che adorano il genere distopico sopratutto se unito all’azione, se hanno voglia di vedere un film apparentemente surreale che, ahimé, mostra comunque un che di veritiero.
Sconsiglio il film a coloro che non preferiscono alcune scene crude e troppo violente, perché ce ne sono davvero molte.
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