Ritorna questa settimana la nostra rubrica serie TV battle e a sfidarsi sono due serie italiane conosciute in tutto il mondo e sono appunto Gomorra e Suburra. Entrambe raccontano una parte dell’Italia legata al crimine e alla città in cui esso si svolge. Ma bando alle ciance e vediamo perché una è migliore dell’altra!!
MOTIVI PER CUI GOMORRA E’ MEGLIO DI SUBURRA
È basato su una storia vera
Simile a The Sopranos, Gomorra è basato sulla vera storia del crimine in questo caso è basato sulla Camorra. Tuttavia, mentre il primo si affidava a fonti segrete della mafia in America, il materiale per Gomorra proviene esclusivamente dalla ricerca fatta da Roberto Saviano. Il giornalista napoletano trascorse la maggior parte dei suoi vent’anni a fare ricerche sull’organizzazione criminale e nel 2008 lo pubblicò nel suo libro, Gomorra.
La colonna sonora
La musica in Gomorra non è un accessorio, è un elemento portante, viscerale, che accompagna lo spettatore agli inferi e lo riporta indietro, puntata dopo puntata. Sono i Mokadelic a rendere magnetica l’atmosfera, a sottolineare ogni attimo con tracce dal sound post rock, dall’anima partenopea. La chiusura è, invece, affidata al rapper di Scampia ‘Nto in duetto con il collega Lucariello.
È un prodotto internazionale
La critica del nostro paese e quella estera non hanno dubbi, Gomorra – La Serie è un prodotto di alto livello che non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni americane come The Wire o The Sopranos. In molti l’hanno definita ‘serie evento’ e i diritti sono stati venduti in più di 150 paesi. Insomma, l’opera tratta dal bestseller di Roberto Saviano è da considerarsi un vero e proprio pilastro dell’industria televisiva italiana.
Il male? In Gomorra non paga
Se c’è una serie dove i cattivi alla fine non vincono è proprio Gomorra. A ogni azione (malvagia) di Ciro, Genny, Don Pietro, Donna Imma, Scianèl corrisponde sempre una reazione uguale e contraria: sparatorie, il carcere, la perdita degli affetti, la morte. E in Gomorra si muore in modo persino più atroce che in Game of Thrones.
MOTIVI PER CUI SUBURRA E’ MEGLIO DI GOMORRA
I Personaggi
I personaggi, punto di forza della serie, risultano quasi grotteschi per la loro forte componente caricaturale; un modo di caratterizzare i volti di quest’opera, idoneo per la storia esasperata a cui appartengono. I tre protagonisti, rappresentanti di tre mondi separati e in conflitto tra loro, si ritroveranno per un evento del tutto casuale a dover collaborare insieme per un bene comune.
La colonna sonora
Da amante della musica non potevo non citare la componente musicale della serie. Sicuramente ricorderemo l’uso di musica dream pop e elettronica del film, tratta dalla band francese M83. Nella serie la musica cambia (letteralmente) per passare a musica più underground. Pensiamo solo alla sigla finale: un rap romano, scritto da Piotta ft. Il Muro del Canto, che descrive la Roma di oggi: nuda, cruda, grande, che ama e non perdona.
La trama
Da citare sicuramente come buon motivo è la trama, lo svolgimento e gli intrecci che si vengono a creare mano a mano che si va avanti con gli episodi. La tensione sale, le cose si fanno più interessanti ma complicate, i personaggi prendono dei percorsi precisi su cui è sempre più difficile tornare indietro. Alcuni ne gioveranno, altri ne subiranno le conseguenze. Roma è così, il mondo della politica e della criminalità lo stesso.
La componente artistica
I primi due episodi della serie, diretti da Michele Placido, rappresentano la punta di diamante di un’opera realizzata con cura; soprattutto per quanto riguarda il lato tecnico e artistico del prodotto. La fotografia, nonostante non sia sempre qualitativamente omogenea per tutta la durata della stagione, risulta nel suo complesso gradevole e all’altezza delle aspettative. La regia fa anch’essa il suo lavoro e trova il suo massimo sfogo nella puntata pilota. I movimenti di macchina e le inquadrature ideate da Michele Placido, riescono a conferire uno spessore visivo degno di nota alla serie. Un taglio che purtroppo non sarà più eguagliato nelle puntate successive, nonostante il buon livello complessivo della serie.