Recensione “CHIARA FERRAGNI UNPOSTED”: quando di “Unposted” non c’è praticamente nulla

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Appena ho la possibilità di vedere il film “Chiara Ferragni Unposted” ho pensato che sarebbe stata un’ottima idea valutare personalmente il prodotto, sperando di smentire  le voci della critica post Festival di Venezia. Il Risultato è che avevano ragione loro. 

 

Auto celebrativo ed egocentrico, questo film esattamente è tutto quello che non pensavamo di vedere. 

Ho sperato sino alla fine di essere folgorata da qualche lato di Chiara realmente “Unposted” in realtà mi è sembrata la fiera del banale, dello scontato, del già visto. 

Non c’è nulla di inedito in realtà, nulla che ci faccia scorgere Chiara e non l’icona social degli ultimi 10 anni. 

Escluse le parti con il piccolo Leone, questo film è un agglomerato di egocentrismo puro, perchè siamo onesti e sinceri: non serviva un film per sapere tutte quelle cose su Chiara Ferragni e la sua azienda, sulla sua vita…. bastava una buona ricerca su Google, un account Instagram e una dose massiccia di curiosità. 

 

Estremamente recitato, di naturale e spontaneo ho visto poco, diversamente da quello che si dice nel film stesso, insomma Chiara Ferragni interpretava Chiara Ferragni.

Questo film ci racconta che se hai un sogno puoi realizzarlo in ogni caso, puoi diventare la fashion blogger più famosa al mondo solo grazie alle tue forze, ma è realmente così? Stimo seriamente il gran lavoro fatto dalla Ferragni ma la realtà dei fatti ci dice che se sei figli* di una casalinga e di un operaio, mai ti potrai permettere un capo firmato (salvo in grandi eventi) e quindi a meno che tu non abbia una grande ed immensa fantasia o qualche intuizione geniale, mai potrai essere un’icona di stile a quei livelli e soprattutto se per qualche strana coincidenza tu riesca ad entrare in Bocconi ( vi ricordo che la fascia di reddito più bassa paga circa 12.000 euro l’anno) lo faresti con una borsa di studio. Perchè oggettivamente a  Chiara Ferragni i soldi non sono mai mancati. È stata innovativa, geniale, lungimirante ma  mai figlia della classe operaia che paga il mutuo e compra la macchina a rate.

Insomma questo film ti porta ad avere una naturale invidia verso questa giovane donna, ma allo stesso tempo sembra di guardare “The Truman Show ” e non la vita reale ( dovremmo dire social?) di una trentenne talentuosa. un film di plastica, come una Barbie. Esattamente l’opposto degli intenti di Sofia Amoruso insomma.

Chiara attira molti ammiratori, per la sua spontaneità, per la sua vita continuamente sotto i suoi stessi riflettori e nel film la cosa non cambia: chiara è regista e protagonista, non esiste una voce critica, un’ottica diversa se non quella del “quanto sia meravigliosa “. Questo film non punge, non stuzzica e ci racconta una triste ( o forse no)  verità che lei stessa dice cioè che  non devi essere per forza eccellente in qualcosa per sfondare nel mondo dei social, devi solamente trovare la chiave giusta per far “cadere ai tuoi piedi” milioni di followers, sapendo intelligentemente toccare le corde giuste.

Quelle stesse corde che hanno spinto me a perdere un pomeriggio a vedere un’auto celebrazione di una trentenne che seppur estremamente talentuosa rimane una trentenne in balia delle mode del momento.

Avrei voluto vedere una Chiara Ferragni “spogliata” e non una vestita del suo personaggio. 

 

Diteci cosa ne pensate, lo avete visto? 

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