The Bold Type è lo show femminista per eccellenza, del 2017, brillante, scorrevole e divertente merita una possibilità o forse anche più di una. Ecco a voi perché cominciare questa serie:
La serie segue le vicende di tre giovani migliori amiche – Jane (Katie Stevens), Kat (Aisha Dee) e Sutton (Meghann Fahy) – che lavorano per Scarlet, una rivista femminile americana globale di moda, spettacolo, sport e amore. Oltre al lavoro, dovranno fare i conti con le loro vite oltraggiose a New York mentre imparano a trovare le proprie voci ed esplorare la loro sessualità, identità, l’amore, il successo, le ambizioni e i propri sogni.
Tutto questo è raccontato con a e allo stesso tempo serietà. Le donne sono messe in primo piano, sono loro che fanno girare la rivista. Loro che fanno girare il mondo, o per lo meno è quello che provano a fare tutti i giorni. Tra successi e fallimenti in The Bold Type nessuno è giudicato troppo duramente, tutti meritano una seconda possibilità. The bold Type è un viaggio alla ricerca di se stessi, senza essere troppo pretenziosi o vittimistici.
I temi trattati sono tra i più vari: la sessualità, le scoperte in età adulta, la carriera con i suoi alti e bassi, la salute e la prevenzione, lo stupro e ( in anticipo di qualche mesi) le molestie sul lavoro. Temi caldi in questo periodo, difficili da trattare senza commettere errori o cadere in banalità. The Bold Type invece ci è riuscito. Si è riconfermato per una seconda stagione nonostante il periodo infelice di lancio ( luglio 2017), lasciando i fan con il fiato sospeso nel finale della 1×10, trepidanti ed impazienti.
LO SHOW DEI NUOVI VOLTI.
Le attrici Katie Stevens, Aisha Dee e Meghann Fahy volti nuovi o quasi della tv, hanno un’alcaimia a dir poco favolosa, interpretazioni sentite, senza sbavature od esitazioni. Insomma non hanno nulla da invidiare alle attrici più esperte. La poca esperienza stata forse la chiave che ha permesso loro di calzare a pennello i loro personaggi. C’è chi tenta la scalata di Hollywood e chi quella di Scarlet, ma poco importa. Sempre di una sfida si tratta no?