Manifest 1 x 01 “Pilot” Recensione

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Ci sono pochissime verità universali sulla televisione, ma la cosa più importante di quasi tutti gli show è questa: devi preoccuparti dei personaggi. E questo è il più grande ostacolo di fronte a Manifest della NBC, che crea un enorme mistero e un delicato melodramma familiare con il suo primo episodio, incentrato su ciò che accade quando un aereo contenente oltre cento persone scompare per cinque anni, arrivando sulla terra come se non fosse passato il tempo per quelli sull’aereo.

Sarebbe bello scrivere di Manifest senza parlare di Lost, specialmente da quando negli anni successivi a Lost non mancarono serie che hanno cercato di catturare quella stessa miscela magica di genere e elementi drammatici. Sarebbe anche carino scrivere di Manifest con una comprensione di come funzioni come una serie.

Tuttavia, questo spettacolo inizia con alcune cose strane che accadono ad un gruppo di estranei, teoricamente, sullo stesso volo aereo, e la NBC ha fornito solo il primo episodio. Quindi Lost non può fare a meno di indugiare nella memoria, e tutto ciò che può essere valutato in questa fase è come il pilot mostri cosa significa, perché queste persone hanno perso tanti anni.

C’è un intero piano pieno di gente le cui storie, si presume, saranno una parte importante della serie, ma il pilot si concentra sulla situazione unica della famiglia Stone – una famiglia dilaniata dall’evento, i gemelli ora completamente disadattati a causa della differenza di età, e zia Michaela (Melissa Roxburgh) che sta affrontando le sue stesse lotte.

Michaela è la cosa più vicina alla protagonista della serie TV (lo si può affermare, perché Roxburgh è la voce fuori campo che ci narra la storia) ma è del tutto definita da circostanze e fatti: è una poliziotta, il suo ex fidanzato è ora sposato, è ancora consumata da una crisi di fede e fiducia in seguito a un tragico incidente prima del volo. Quelli sono blocchi di costruzione interessanti, e Roxburgh si sente che è molto impegnata nell’interpretare questo ruolo, ma Michaela come personaggio semplicemente non si riunisce mai, e tutti gli altri nella sua orbita si sentono altrettanto fragili.

C’è un’opportunità per cambiare, ovviamente, presumendo che la serie sia all’altezza di queste fatidiche parole della scena finale: “Ben e io non conoscevamo ancora nessuna di queste persone, ma presto li avremmo conosciuti così come non ci conoscevamo noi.”

È una promessa che potrebbe essere interessante, se mantenuta, e ci sono un certo numero di idee davvero interessanti da scoprire in Manifest.
Nel frattempo, i momenti finali dell’episodio, in cui i passeggeri del volo 828 (e sì, proprio come “Lost”, i numeri contano qui) sono tutti riuniti insieme per guardare l’aereo esplodere offrire l’intrigo necessario per essere veramente avvincente. “Chi ha fatto saltare in aria l’aereo?”

Vi lascio il promo del prossimo episodio!!

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