Loro 1 film di Paolo Sorrentino Recensione

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A pochi giorni dall’uscita del seguito da Loro 2 noi oggi vogliamo parlarvi di Loro 1, la prima parte del film di Sorrentino sulla vita di uno dei politici più in auge in Italia negli ultimi vent’anni.
Toni Servillo, che interpreta appunto Silvio Berlusconi, è un sorriso dello stesso nella critica alla società italiana del regista Paolo Sorrentino.

Dopo una lunga serie di film che attirano l’attenzione, il regista Paolo Sorrentino è diventato uno dei maggiori critici sociali italiani. Loro 1, il primo dei suoi film gemelli su Silvio Berlusconi, si inserisce perfettamente nella sua visione oscura del declino del paese in avidità sfrenata, apatia politica e trascuratezza dell’edonismo, che sono stati così intensamente dettagliati in La grande bellezza. A giudicare dalla prima parte, Loro sembra meno un biopic del magnate imprenditoriale italiano diventato politico che una dura critica degli italiani e delle loro abitudini di autodistruzione. Toni Servillo, il talentuoso attore che ha impersonato il furbo politico Giulio Andreotti ne Il Divo, fa un Silvio Berlusconi incredibilmente affascinante, ed Elena Sofia Ricci interpreta in modo arcuato la moglie, Veronica Lario. Ma sorprendentemente, sono gli extra che occupano il centro della scena qui.

Data la colorata reputazione di Berlusconi e il suo alto valore di riconoscimento, la coproduzione Italia-Francia ha un pubblico incorporato ed è stata presieduta a numerosi territori. È stato rilasciato da Focus Features tramite Universal Pictures Int’l. in Italia, dove il complemento, Loro 2, è uscito il 10 maggio.

I personaggi sono intrisi dello stesso tipo di grottesco disprezzo Sorrentino riservato a Giulio Andreotti e ai defunti cristiani democratici nel suo film del 2008 Il Divo. Ma mentre Il Divo ha vinto il premio della giuria a Cannes, Loro è il primo film di Sorrentino dal 2004 a non essere invitato alla Croisette, un fatto che ha dato origine a ogni sorta di congetture oscure in Italia sul fatto che il festival si sia piegato alle forti obiezioni del primo ministro a vedersi beffato sullo schermo e alle sue minacce minacciate. È ugualmente possibile, tuttavia, che il tono stridente e il sentimento televisivo del film siano dietro la sua esclusione, per non parlare della presentazione di tutte le donne come carne in vendita, specialmente nell’anno del #MeToo. La presenza di orde di ragazzine disposte a chinarsi per qualsiasi cosa per stare vicino a “Lui” lascia un retrogusto amaro che non è piacevole.

La storia si svolge con la stessa qualità esagerata della serie televisiva The Young Pope, più divertita del regista, che fa ridere tutto. Ma l’ora di apertura della prostituzione collettiva si sente un po’ unita a pezzi e frammenti, mentre la sceneggiatura lotta per superare la sordida realtà e fallisce.

Anche se è tutto su di lui, Berlusconi prende il palcoscenico solo nell’ultima mezz’ora di Loro 1. Sorrentino e il co-sceneggiatore Umberto Contarello raccolgono la saga di Berlusconi negli ultimi giorni del suo matrimonio con Lario, dopo la caduta del suo terzo governo, quando fu già condannato per frode fiscale e coinvolto in diversi altri processi penali. Ma prima fanno un viaggio attraverso la palude non drenata degli attaccanti politici, delle prostitute e degli handler che orbitano intorno a lui, desiderosi di essere al servizio del potere.

Vivere il Sud ai margini, i loro occhi fissi alla grandezza, sono Sergio (accomodante Riccardo Scamarcio) e sua moglie Tamara (una vendicativa Euridice Axen), che gestiscono un anello di giovani prostitute. Scamarcio, che è magneticamente attraente come un magnaccia con ambizioni, concepisce un insopportabile desiderio di servire Berlusconi dopo che lo ha accidentalmente preso con una delle sue ragazze e scopre di avere il volto malvagio di Sai Baba tatuato sul didietro. Da quel momento in poi, corrompe tutti in vista per un’introduzione al grande uomo. È una lotta in salita, anche dopo che manda Tamara a stuzzicare un insensato ministro di poesia-drogato (un buffo e patetico Fabrizio Bentivoglio in un capello calvo). Successivamente si iscrive alla tentatrice d’alta classe Kira (Kasia Smutniak), chi suggerisce di affittare una villa in Sardegna accanto a quella di Berlusconi e di metterla in scena con giovani corpi inanimati dentro e fuori i bikini, che gira a bassi profondi. “È il miglior investimento che tu possa mai fare”, lo rassicura. Ogni italiano riconoscerà tutto questo come una realtà sottilmente velata e persone che una volta erano notizie importanti.

Le sequenze finali del film si svolgono nel paradiso delle ville gemelle. Sergio è pieno di sesso, droghe e corpi volenterosi. Silvio è popolato da una stella del calcio, un factotum e la cupa Veronica, che è andata oltre la gelosia ma la sua dignità viene calpestata in pubblico dalle sue buffonate. I suoi bizzarri tentativi di corteggiarla pongono fine al film su una nota piacevole, quasi romantica, che sicuramente verrà rovesciata nella seconda parte.

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Consiglio / Sconsiglio

Consiglio per chi volesse capire la vera storia di Silvio e tutto quello che c’è stato dietro e come il tutto si è sviluppato e il suo decadimento politico, ma soprattutto come sia facile far cadere tutti ai propri piedi pur non facendo nulla ma solo avendo molti soldi. Alla fine i soldi fanno girare il mondo. Ovviamente lo consiglio anche per la bella fotografia, le musiche e tutto ciò che rende unico un film di Sorrentino come sempre.

Sconsiglio per chi avrà sicuramente da criticare il film e il modo di rappresentare Silvio Berlusconi e la scena politica italiana di quel periodo e quindi non è pronto per aprire gli occhi a ciò che succede attualmente in politica.

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