Da un anno a questa parte non si fa altro che parlare della nuova serie TV distopica The Handmaid’s Tale, la quale rappresenta in qualche modo il mondo in cui viviamo, anche se bisogna tenere ben presente che il libro da cui essa è tratta è stato pubblicato nel 1985.
Però prima del grande successo di The Handmaid’s Tale altre serie hanno fatto della distopia il loro punto forte e sono comunque state viste e amate da diverse persone, ancora prima che arrivasse The Handmaid’s Tale. Per cui vediamo assieme quali sono le migliori serie TV distopiche.
Jericho (2006-2008)
Le vicende si svolgono a Jericho, in Kansas. Un’improvvisa nube a forma di fungo apparsa all’orizzonte, in direzione Denver (Colorado), provoca un black out totale e getta nel panico gli abitanti della piccola cittadina, che si trovano a doversi organizzare nel minor tempo possibile in situazione di emergenza e con il rischio di un contagio nucleare.
La trama non è sgradevole o pesante, nonostante nasconda a tratti un pericoloso “già visto”. Lo sviluppo invece lascia perplesso lo spettatore, anche quello non particolarmente attento, che non può non notare già dal pilot – e maggiormente nelle puntate successive – delle vistose incongruenze. E’ stata però una delle prime serie distopiche che aveva un gran seguito e che verrà ricordata, specialmente, per le migliaia di noccioline inviate alla CBS dai fan per evitarne la cancellazione.
Fringe (2008 – 2013)
La si potrebbe quasi paragonare ad un X-Files post 11 Settembre dove gli uomini di potere sono i nuovi extraterrestri. Preceduta dalla fama del papà di Lost, J.J. Abrams, la serie segue le vicende della divisione Fringe dell’FBI di Boston che si occupa delle indagini legate alla cosiddetta scienza di confine.
In tutto il mondo, infatti, si stanno verificando dei fenomeni soprannaturali che fanno riferimento a un misterioso Schema. Ad occuparsi di indagare questi fenomeni sarà l’agente dell’FBI Olivia Dunham insieme a Peter Bishop, figlio dello scienziato Walter Bishop che, prima di un tremendo incidente in laboratorio, lavorava per il governo conducendo esperimenti all’interno del ramo della scienza denominato Fringe.
The Walking Dead (2010 – ad oggi)
The Walking Dead è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2010 e ispirata all’omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman e illustrata da Tony Moore e Charlie Adlar. Nonostante si ispiri al fumetto, comunque, la serie presenta numerose novità e differenze rispetto alla storia originale. La serie, il cui primo episodio è stato trasmesso il 31 ottobre 2010 durante il Fearfest, racconta la storia del vicesceriffo Rick Grimes che, dopo essersi risvegliato dal coma in cui era caduto dopo un incidente stradale, scopre che il mondo che conosceva è cambiato per sempre. Un misterioso virus, che poco prima del suo incidente sembrava essere sotto controllo, si è diffuso e ora i morti si risvegliano, attaccando tutti coloro che non sono ancora stati contagiati, il cui numero diminuisce a vista d’occhio. Rick e la sua famiglia dovranno quindi riuscire a sopravvivere ai morti e, soprattutto, ai vivi, spinti dall’irrefrenabile istinto di sopravvivenza. Nonostante questa serie nel corso degli anni abbia avuto dei cali di ascolto continua a tenere incollati allo schermo moltissimi fan, ed è stata da poco anche annunciata una sua nona stagione.
Revolution (2012 – 2014)
Revolution è una serie televisiva americana andata in onda dal 2012 al 2014 e cancellata dopo sole due stagioni. La storia, comunque, si conclude in un fumetto di quattro capitoli uscito nel 2014. Revolution racconta la vita sulla Terra dopo che uno strano evento ha privato il mondo della corrente elettrica. Nel giro di quindici anni il mondo è completamente cambiato, tornato indietro ad un’epoca precedente la prima rivoluzione industriale. In questo scenario Charlie Matheson, una giovane ragazza, intraprende un viaggio alla ricerca dello zio Miles, ex componente della milizia militare attualmente ricercato, sperando di poter ritrovare il fratello Danny e cercare di capire come mai la milizia abbia preso di mira lei e la sua famiglia. Kripke, l’ideatore di questa serie TV, si è focalizzato sul presente dei personaggi, senza indagare troppo nel loro passato con flashback confusionari ed inutili, ma cercando di semplificare il racconto e renderlo comunque appassionante.
Black Mirror (2011 – ad oggi)
Non mi dilungherò molto su questa serie TV perché ne abbiamo parlato molto in altri articoli ma comunque va citata tra le serie distopiche in quanto penso che sia quella che ha fatto della distopia il suo punto forte, e soprattutto mostra un mondo che non è molto lontano da noi o comunque molto diverso dal nostro. La serie antologica dal britannico Charlie Brooker è per molti l’erede di Ai confini della realtà. La serie TV esplora il lato oscuro della tecnologia e il titolo si riferisce allo schermo nero di ogni televisore, monitor o smartphone. in cui scenari e personaggi sono diversi per ogni episodio. Essendo auto conclusive, le puntate durano infatti circa un’ora, mentre per lo speciale di Natale si è arrivati a sfiorare l’ora e mezza. La serie racconta un futuro distopico, in cui le tecnologie hanno iniziato pian piano a prendere il sopravvento sulla vita umana e, in ogni episodio, viene presentata una situazione ipotetica di un mondo moderno o futuro in cui le tecnologie hanno destabilizzato la società e i sentimenti umani.
The 100 (2014 – ad oggi)
The 100 (pronunciato “The Hundred”) è una serie TV statunitense creata da Jason Rothenberg e andata in onda per la prima volta nel marzo del 2014. La serie racconta una storia che inizia 94 anni dopo una guerra nucleare che ha sconvolto la Terra, lasciandola priva di qualsiasi risorsa che consenta la vita. Il genere umano sopravvive, in una piccola parte, in un complesso di dodici stazioni spaziali minori chiamata Arca. L’Arca ha leggi molto severe per mantenere l’ordine: chi trasgredisce le leggi viene punito con la morte. L’Arca, però, sta esaurendo le energie, così i membri del consiglio decidono di inviare cento persone tra quelle in punizione sulla Terra, per cercare di capire se la vita è di nuovo possibile. I ragazzi, arrivati su un pianeta a loro sconosciuto, dovranno fare di tutto per riuscire a sopravvivere e creare un nuovo inizio su un mondo diventato selvaggio e molto ostile. La storia di questa serie TV è molto simili ai vari film sulla fine del mondo, dove bisogna accaparrarsi un posto su una navicella spaziale per poter sopravvivere. Anche in questo caso la serie ha un numero elevato di fan anche se a volte ha avuto dei cali di ascolto, ma pochi giorni fa è uscita la notizia che la serie potrebbe avere una 6° e 7° stagione. Quindi non preoccupatevi fan avremo ancora modo di vedere i nostri amati Hundred!!
The Man in The High Castle (2015 – ad oggi)
The Man in the High Castle è una serie televisiva statunitense prodotta da Amazon Studios e basata sul distopico romanzo ucraino La svastica nel sole di Philip K. Dick, che uscì nel 1962. Il romanzo e la serie raccontano un mondo alternativo, in cui le potenze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e ora dominano il mondo. Nel 1962 gli Stati Uniti non esistono: il loro territorio è stato spartito tra Germania e Giappone e, al centro, si trovano gli Stati delle Montagne Rocciose, considerate una zona neutrale. Juliana Crane, dopo aver visto sua sorella morire per proteggere una bobina che racconta una storia completamente diversa, in cui gli Stati Uniti hanno vinto la guerra, decide di portare a termine la missione della sorella e si dirige a Canon City, nelle montagne rocciose, dove incontrerà Joe Blake, una spia nazista. La serie è stata fin da subito un grande successo, tanto che l’episodio pilota è stato il più visto in assoluto per una serie Amazon Video; questo ha spinto i produttori a rinnovare la serie per una terza stagione.
Dal romanzo ucronico di Philip K. Dick, La svastica sul sole del 1962, la serie è ambientata in un
Il genere distopico a quanto pare piace a tutti anche perché se andate a vedere gli ascolti per ogni singola di queste serie TV vi renderete conto che hanno avuto ottimi ascolti e anche grandi riconoscimenti, ovviamente The Hadmaid’s Tale forse in questo periodo storico in cui ci troviamo ha avuto vita più semplice.