Il Grinch: Recensione Film (2000)

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Nel nostro percorso di Natale tra i film da vedere per prepararsi al meglio a questa festività non poteva di certo mancare Il Grinch, soprattutto visto che ultimamente è uscita anche l’edizione in cartone animato e quindi sarebbe proprio l’ideale vedere prima l’uno e poi l’altro! Vediamo insieme cosa succede.

Commento Personale

The Grinch, basato sul classico per bambini The Grinch Who Stole Christmas di Dr. Seuss (alias Theodor S. Geisel) evita quasi la solita stucchevolezza della celluloide americana di Natale per due motivi. In primo luogo, è diretto da Ron Howard, un maestro del passato che esprime abilmente sentimenti senza sentimentalismo, ma soprattutto, vediamo Jim Carrey nel ruolo del protagonista – anzi, l’unico vero ruolo nel film. Perché qui è ancora più evidente che Carrey è molto probabilmente l’attore comico più talentuoso e inventivo che oggi compie il suo mestiere. E con The Grinch, potrebbe aver realizzato il personaggio più divertente e, alla fine, quasi commovente dei personaggi dei bambini dei live action messi sullo schermo.

Il Grinch è praticamente senza trama. Una bambina, Cindy Lou Who (interpretata dalla mitica Taylor Momsen che solo alcuni anni più tardi interpreterà il ruolo di Jenny Humpfrey in Gossio Girl), si chiede se il malvagio Grinch sia davvero così malvagio e cerca di farci amicizia. Il Grinch, dopo uno stato di nullafacenza, tenta di rovinare le celebrazioni natalizie fino a quando, ecco, lui, e gli sconciosi Whos, scoprono il tanto decantato “vero significato” del Natale.

Ma alla fine, questo è il film di Jim Carrey. La sua esibizione, trasmessa attraverso una protesi integrale che gli impediva di respirare attraverso il naso e aveva portato ad una voce da qualche parte tra WC Fields e Sean Connery, è semplicemente un capolavoro di sentimento controllato, che si appollaia brillantemente sull’apice del pathos e del pericoloso rabbia. Si scatena alternativamente contro i Whos e la loro superficiale felicità e contempla la sua stessa infelicità (a un certo punto leggendo il suo organizzatore, che include gli appuntamenti “8 pm, risolvi la fame nel mondo – non dirlo a nessuno, alle 21:00, fissa l’abisso”). Prestazioni da bravura caricate di energia, arguzia e deliziata malizia, e riesce a eclissare il tono di predica altrimenti irritante di tanto in tanto.

Insomma il Grinch anche se non è il tipico film natalizio smelenso a cui siamo abituati ci piace comunque vederlo e rivederlo e perché rinunciarci anche quest’anno? Fateci sapere voi cosa ne pensate!

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