Thirteen Reasons Why: 5 motivi per cui è stato un successo mondiale

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Thirteen Reasons Why (Tredici in italiano) è una serie tv Netflix, composta da tredici episodi ciascuno della durata di un’ora, tratta dal romanzo omonimo di Jay Asher pubblicato nel 2007 che racconta  la storia di un timido liceale che riceve una scatola di nastri registrati da Hannah Baker, la ragazza per cui aveva una cotta e che si è tolta la vita. Ogni nastro è per una persona diversa e Hannah spiega a tredici persone il ruolo che hanno giocato nella sua morte dando tredici motivi per cui si è tolta la vita.

Troppo spesso sentiamo alla radio o alla televisione notizie riguardanti i suicidi di alcuni adolescenti e spesso non ci rendiamo conto delle motivazioni che stanno dietro a quel tragico evento.  Proprio per questo motivo questa serie tv è da consigliare agli amici e soprattutto da far vedere nelle scuole, sensibilizzando così i ragazzi al delicato tema del bullismo.
Questa serie, proprio per le tematiche di cui tratta è stata sulla bocca di tutti sin dalle prime settimane, con molte critiche ma anche molti apprezzamenti per come è stato affrontato questo delicato fenomeno. Forse Tredici non servirà a cambiare le cose, ma può essere un buono spunto di riflessione.
Vi propongo di seguito una breve lista di motivazioni per cui secondo me dovreste vedere Thirteen Reasons Why.

1 – Bullismo:

Probabilmente Tredici sarà compresa fino in fondo soprattutto da chi, almeno una volta nella vita, è stato vittima di bullismo. L’essere guardati dall’alto al basso mentre si attraversano i corridoi della scuola, l’incapacità di reagire ed il sentirsi continuamente al di sotto della media, sono soltanto alcuni dei tasselli di un puzzle che affronteremo in questa serie e che ci faranno riflettere magari anche sui nostri comportamenti nei confronti del prossimo.

2 – L’idea alla base del fenomeno “bullismo”:

L’idea alla base del bullismo è quella secondo cui essere un bullo ti rende figo. Spesso ad essere bullizzati sono adolescenti con un’infanzia problematica, spesso asociali o che non rispettano i canoni di bellezza e di comportamento che la società ci propone. In Tredici, Hannah è una delle ragazze più belle della scuola, non le manca nulla ma a causa del suo rifiuto ad adattarsi alla massa, viene bullizzata e viene fatta passare davanti agli occhi dei suoi coetanei come una poco di buono.

3 – Lo stupro:

Sempre più persone negli ultimi anni, soprattutto donne ma non solo, trovano il coraggio di denunciare le violenze subite, all’interno o al di fuori delle mura domestiche. Esiste però una parte, ancora troppo ampia, di persone che rimangono in silenzio, per paura o per vergogna, non comprendendo quanto a vergognarsi non debbano essere loro ma chi usa la violenza per ottenere qualcosa.

4 – L’importanza del dialogo:

Qualunque sia la vostra età e qualunque sia il vostro disagio interiore, il primo passo da affrontare è il dialogo. Che questo sia con i vostri genitori, amici, uno psicologo o chissà chi altro, probabilmente i problemi non si risolveranno subito, ma potreste iniziare ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Tredici ci insegna anche questo, mostrandoci come invece Hannah non sia riuscita, fino all’ultimo, a trovare il coraggio di affrontare tutti i terribili eventi che le stavano accadendo o semplicemente qualcuno disposto ad ascoltarla, tra i genitori troppo impegnati con i conti finanziari ed un preside troppo distratto dal suo lavoro per non accorgensi di nulla

5 – Omertà:

Fino ad ora abbiamo evidenziato il ruolo delle vittime e dei carnefici ma esiste anche una terza categoria di persone, probabilmente la più importante di tutte. Ci riferiamo a chi assiste ad atti di bullismo e non denuncia, chi si volta dall’altra parte, forse per pigrizia o più semplicemente per omertà. Dopo aver visto Tredici  e saprete ben riconoscere le parole, i gesti e le circostanze in cui una persona si ritrova a subire un atto di violenza, psicologica o fisica che sia, e necessiterà di un vostro intervento.

 

Ecco il trailer della seconda stagione!!

 

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