Serie TV Battle: The Act VS Sharp Objects

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Stiamo cercando di ritornare con questa rubrica, Serie TV Battle, abbandonata un po’ da tempo, ma visto il suo grande ritorno per Halloween, abbiamo deciso di ritornare anche questa settimana.

La Battle di questa settimana è tra due serie che affrontano la malattia mentale e soprattutto una malattia poco conosciuta ma che fa parecchi danni alle vittime, la malattia di cui stiamo parlando è la Sindrome di Münchhausen per procura, ed entrambe le serie la affrontano davvero molto bene. Ma bando alle ciance e vediamo perché una è migliore dell’altra ma entrambe devono essere viste.

SPOILER

Nella battle sono presenti degli spoiler per cui se hai visto già le serie continua a leggere mentre se ancora non le hai viste, continua ma sappi che potresti spoilerarti qualcosa.


MOTIVI PER CUI THE ACT E’ MIGLIORE DI SHARP OBJECTS

La performance delle due attrici è formidabile

Patricia Arquette e Joey King sono formidabili. Una serie di otto episodi su due persone che sono codipendenti al punto di causarsi l’un l’altro danno fisico semplicemente non funzionerebbe se non credessimo alla profondità del loro amore e della fiducia reciproca. Arquette e King sono completamente convincenti al riguardo. Stanno anche interpretando donne che sono Personaggi con la P maiuscola, ma entrambe resistono alla tentazione di strappare più tempo sullo schermo all’altra. Le loro esibizioni sono disciplinate ed eccezionali. La serie è solo da vedere per queste due attrici, una ormai molto conosciuta per i suoi diversi ruoli e l’altra alle prime armi, King, vista già in The Kissing Booth di Netflix.

Il mix di melodramma e dettagli è eccezionale

Se fosse stato trasformato in un film qualche decennio fa, avrebbe potuto recitare nel ruolo della madre Bette Davis ed essere stato intitolato Che cosa successe a Baby Gypsy? Ma ogni volta che la serie ha la sensazione che possa diventare troppo esagerata o che si avvicini troppo al grande territorio di Guignol, si ritrova e pianta i piedi sulla terra. Prende anche alcuni rischi visivi intelligenti, schizzi di messaggi di testo inviati e ricevuti da Gypsy sullo schermo mentre si sovrappongono elementi della scena su di essi in modo che alcune delle parole siano oscurate. Questo è fatto in modo magistrale nel quinto episodio, diretto da Steven Piet, in un modo che suggerisce che tutto ciò che sta per accadere è una conclusione così scontata, inevitabile, che sai quali sono i messaggi che Gipsy scambia con il suo ragazzo, Nick (Calum Worthy di American Vandal), e che cosa dirà senza nemmeno leggerli completamente.

Alcuni momenti non sono perfetti

In un paio di occasioni, le conversazioni tra i vicini dei Blanchards, Mel (Chloë Sevigny), la figlia di Mel Lacey (AnnaSophia Robb) e Shelly (Denitra Isler) nella notte dell’omicidio sembrano un po’ sovrascritte e convenienti. (Shelly ricorda per caso che Dee Dee una volta l’ha chiamata nel cuore della notte per chiedere di un uomo che conosceva Gipsy durante un episodio che ripercorre gli incontri di Gypsy con un ragazzo che ha incontrato a una convention Comic-Con.)

Purtroppo è un incredibile storia vera

Per tutta la vita, a Gypsy Rose Blanchard è stato detto che era malata da mamma Dee Dee. Confinata su una sedia a rotelle, fu sottoposta a test e trattamenti dolorosi per il cancro e altre malattie. Ma dopo anni di sofferenza, Gypsy Rose scattò, arruolando il suo fidanzato segreto per uccidere sua madre. Questo è quando le cose sono diventate davvero interessanti. Durante il suo processo, è stato rivelato che Gypsy Rose non era affatto malata, piuttosto era stata vittima della sindrome di Munchausen per procura. Che si tratti di controllo o simpatia – forse entrambi – Dee Dee ha simulato le malattie di sua figlia.

L’importanza di avere dei reportage che fanno da base

La storia è stata raccontata in un lungo articolo su BuzzFeed nel 2016, ed è stato anche l’argomento di un documentario originale della HBO Mommy Dead and Dearest che descrive in dettaglio la vera storia straziante dei Blanchards e presenta interviste con l’ormai incarcerata Gipsy e quelli più vicini a lei. Insomma se non ti basta solo la serie, puoi andare anche alla ricerca del documentario, anche se credo che dopo aver visto la serie non vorrai avere più niente a che fare con questa storia.

MOTIVI PER CUI SHARP OBJECTS E’ MIGLIORE DI THE ACT

La trama è avvincente

Va bene, è meglio che dica il meno possibile (per chi ovviamente non l’ha ancora vista) ma in poche parole: Amy Adams interpreta Camille Preaker, una giornalista che lotta con un trauma non specificato del suo passato. Quando una bambina risulta essere stata uccisa in circostanze orribili nella sua città natale, sembra al suo editore come la storia perfetta per far iniziare la sua carriera. Tuttavia, il ritorno nella sonnolenta comunità di Wind Gap apre le porte a una moltitudine di demoni appena sepolti per Camille. E le cose diventano più irte solo quando una seconda ragazza viene assassinata. Ti ho incuriosito? Spero di si. Meglio ancora, l’intera storia è raccontata in un arco di otto episodi, quindi puoi stare tranquillo sche non ci sarà un cliffhanger durante l’episodio finale che lasci con cose non dette.

Amy Adams è fantastica (non c’entra il fatto che sia una delle mie attrici preferite)

Come dicevo nel titolo di questo secondo punto, a lungo ho considerato Amy Adams tra le mie attrici preferite in assoluto (ovviamente dopo Julia Roberts), ma questa potrebbe essere la sua migliore performance fino ad oggi. Riesce a mostrare tutta la sua gamma come Camille, bilanciando l’ostilità di un giornalista con la vulnerabilità di una sorella in lutto, mentre raffigura anche una donna il cui stato mentale sta lentamente iniziando a svelarsi. C’è così tanto da fare con Camille, che potrebbe facilmente essere un personaggio troppo “grande” per un’altra attrice. È un tributo ad Adams, quindi, che la mantiene credibile per tutto il tempo, pur offrendo alcune scene davvero cruenti e difficili da guardare. Purtroppo come ben sappiamo non ha ottenuto i premi che meritava di avere, ma per noi ha vinto tutto!! Qui inoltre trovate la pagella!!

E’ una visione grezza e complessa delle relazioni femminili, soprattutto quelle familiari

Con il suo ensemble dominato dalle donne, Sharp Objects supera il test di Bechdel. Prima di tutto, c’è la dinamica inquietante e tossica tra Camille e sua madre crudelmente calcolatrice Adora (Patricia Clarkson, che mamma mia fa proprio paura). Poi c’è la relazione altrettanto complessa tra Camille e la sua sorellastra precoce, Anna. Non proviamo niente di simile al tipo di legami familiari che siamo abituati a vedere in TV e sono ancora più coinvolgenti per questo. Le amicizie femminili sono allo stesso modo scivolose, con le donne di Wind Gap che sono molto “vendicative” e taglienti.  Solo il personaggio di Elizabeth Perkins, Jackie, sembra essere un vero amico di Camille, ma quali sono esattamente i suoi motivi? E quanto sa davvero della tristezza di Wind Gap?

Il regista è l’uomo dietro a Big Little Lies

Big Little Lies  ci ha letteralmente catturati, la storia ultra-lucida di sesso, bugie e tradimenti di Jean-Marc Vallée sulla costa della California, ed eccolo di nuovo dietro la macchina da presa. E mentre la claustrofobica borgata di Wind Gap potrebbe essere un mondo lontano da Big Sur, ci sono più di alcuni paragoni tra le due serie. Come prima, i flashback svolgono un ruolo importante nel corso degli episodi, poiché il passato si diffonde sempre più nel presente e ci sono molti personaggi che nascondono alcuni segreti oscuri e profondi. Poi c’è quel cast di potere femminile, la spinosa questione degli abusi domestici e l’occhio acuto di Vallée per uno splendido panorama. Fondamentalmente, se eri/sei un fan di Reese Witherspoon , Nicole Kidman e altri, Sharp Objects è un ottima alternativa per aspettare notizie su una possibile terza stagione di Big Little Lies.

Gillian Flynn è l’autrice dietro a questa serie

Sharp Objects è adattato dal romanzo di debutto di Gillian Flynn, lei conosciuta per la fama di Gone Girl, e l’autrice stessa è stata fortemente coinvolta nell’adattare la sceneggiatura dal libro allo schermo. Non si stava trattenendo nemmeno quando si trattava di modificare il materiale sorgente, con il monologo interno di Camille l’elemento più significativo per colpire il pubblico e tenerlo attaccato davanti allo schermo. Ci sono voluti 12 lunghi anni perché questo si facesse strada sul piccolo schermo, ma sicuramente ne è valsa la pena aspettare. Gone Girl e Dark Places potrebbero essere stati i primi a uscire dalle pagine di un libro, ma Sharp Objects sembra il pezzo più completo dei tre. Ed è arrivata l’ora di abbuffarsi …

Ecco la nostra scelta: Sharp Objects

Sicuramente sono di parte, già si è letto quando scrivevo i punti sopra, ma Sharp Objects mi ha preso molto di più, ho amato in ogni singolo instante Amy Adams, la sua interpretazione è stata qualcosa di unico nel suo genere e mi dispiace che non abbia vinto nulla perché se lo meritava davvero tanto. Sharp Objects, ovviamente non è una di quelle serie che rivedrò più e più volte, ma si può dire che sia entrata nella categoria delle mie serie TV preferite!! Inoltre la fine della storia è stata completamente diversa da ciò che mi aspettavo mi ha completamente ingannato e quando questo accade rimango piacevolmente sorpresa.


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