Ratched: Recensione 1×01 – Pilot

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Ryan Murphy è tornato, questa volta su Netflix con il primo progetto frutto del contratto stipulato con il servizio streaming: Ratched. Ambientato alla fine degli anni ’40 Ratched segue le vicende di una sinistra infermiera dai metodi poco ortodossi che è alla ricerca di suo fratello minore. Vediamo di seguito cosa succede nel primo episodio!

Questo è il nostro punteggio: 4,5/5

Trama

Dopo che uno spietato assassino attua la sua vendetta uccidendo un gruppo di parroci, una donna di nome Mildred Ratched (interpretata dalla meravigliosa Sarah Paulson) cerca in tutti i modi di essere assunta in un centro di cura mentale dove di li a poco l’assassino verrà accolto. Ciò che ha spinto Edmund Tolleson ad uccidere è stato il fatto che uno dei parroci assassinati è suo padre, che per salvarsi la pelle ha disconosciuto suo figlio, facendolo finire in un orfanotrofio. Ciò che invece spinge Ratched ad entrare in quel centro di cura è per trovare suo fratello, ovvero Edmund. Nonostante la sua estrema intelligenza, però, Mildred dovrà faticare un bel po’ prima di poter essere infermiera del centro.

Il centro di cura mentale di Lucia è diretto da un’uomo con non pochi problemi, sia emotivi che economici. Il dottor Hanover vorrebbe ampliare il suo centro ma purtroppo non ha i fondi per poterlo fare, quindi vuole affidarsi al governatore della città di Lucia affinché possa dar via al progetto. Purtroppo per lui il governatore è un uomo molto superficiale, solo dopo aver convinto sua moglie riuscirà ad ingraziarselo. I problemi economici del dottor Hanover sono anche uno dei problemi vari problemi che non permettono a Mildred di entrare nello staff di infermieri (altro problema è la capo-infermiera, Briggs, che le da molto filo da torcere) ma dopo un piano ben architettato riuscirà ad entrare nel centro poco prima dell’arrivo di Edmund, suo fratello.

Il giorno prima dell’arrivo di Edmund, Ratched darà modo di farsi conoscere: sfacciata, ma mai volgare, precisa, meticolosa, intelligente, sadica. Al suo primo giorno somministra a un paziente anziano delle medicine che lo porteranno quasi alla morte, tutto solo per soccorrerlo davanti agli occhi del governatore e far sì che quest’ultimo possa concedere i fondi per la costruzione di un padiglione. Nello stesso giorno istiga un altro paziente al suicidio, e il cadavere viene scoperto dallo stesso Hanover, ma Ratched acquista la sua fiducia e gli promette di sbarazzarsi del cadavere e di tenere segreta la cosa. Quando Edmund arriva al centro di cura, il piano di Mildred diventa subito chiaro: evitare che venga giustiziato con l’elettroshock.

Commento Personale

Una serie tv particolare, questa di Ratched. Ogni scena è curata fin nei minimi dettagli e tutto sembra esser incastrato alla perfezione. I personaggi hanno un non so ché di bizzarro, sembrano esser usciti da un film di David Lynch. Mildred è di certo il personaggio più particolare, sinistro ed interessante di tutti: ha sempre la risposta pronta, parla poco ma nei momenti opportuni, le sue frasi sono schiette, sottili e sincere. Insomma, un personaggio davvero perfetto, almeno per adesso. La sua intelligenza è sorprendente tanto quanto il suo essere sadica, riesce ad ottenere tutto ciò che vuole sia con le buone che con le cattive. Non tutto però di lei è chiaro: dietro questo carattere forte dalle mille sfaccettature si nasconde qualcosa di misterioso, di oscuro, qualcosa che noi spettatori non siamo riusciti a cogliere e che probabilmente nelle prossime puntate verrà a galla. Il suo passato ad esempio, la sua carriera: è davvero un infermiera o si spaccia per una di esse? Ciò che racconta di sé è vero o è solo un modo per aggraziarsi le persone che ha di fronte?

Un dettaglio che ho colto di questa serie sono i colori utilizzati: colori molto accesi, dal rosso sangue al turchese, dal nero al giallo senape, tutti colori che saltano all’occhio. Anche le musiche giocano un ruolo fondamentale, perché sono presenti in quasi tutte le scene e le descrivono perfettamente, immergendo lo spettatore all’interno dell’episodio. Unica pecca, però, è la poca suspanse. Non vogliamo dire che non ce ne sia affatto, ma non ce n’è abbastanza da definire questa serie un vero thriller: bene o male, i piani di Mildred sono alquanto scontati, sarebbe stato meglio se avessero aggiunto qualche elemento che generasse più ansia, che tenesse di più col fiato sospeso. E’ tutto molto inquietante, su questo non ci piove, ma manca qualcosa. Probabilmente i prossimi episodi ci faranno cambiare idea, perché questa serie ha tutte le carte in regola per essere una bella serie, sperando che Netflix non la faccia fuori subito come per le altre serie tv.

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